Visualizzazione post con etichetta Bourne Legacy. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Bourne Legacy. Mostra tutti i post

lunedì 25 febbraio 2013

Bourne Legacy

Titolo: Bourne Legacy
Regia: Tony Gilroy
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio:2/5

A Yukon, in un paesaggio immerso nella neve, un uomo riemerge dalle gelide acque di un fiume, afferra un oggetto nascosto sul fondo e va a scaldarsi vicino a un falò, prima di lanciarsi in un'altra missione. L'uomo è Cross, un agente che lavora per il programma segreto Outcome. Giunto in una casupola di legno, trova un altro agente, il cui nome in codice è #3; ma improvvisamente un drone fuori programma prende di mira i due. Mentre, dall'altra parte del mondo, un uomo di nome Jason Bourne ha deciso di rivelare il programma segreto, i vertici hanno deciso che ogni singolo agente dovrà essere eliminato

E’uno di quei film che già dopo la prima scena ti chiedi:ma perché? Ma perché sto cristiano si trova in mezzo alle montagne a cercare di sopravvivere quando poi ci si mettono pure aerei,missili,lupi e altre cose assurde. Perché gli agenti segreti devono trovarsi sempre invischiati in mezzo alla merda già dai primi minuti dovendo dimostrare che sono probabilmente immortali. Bourne non è Bond anche se alle volte pure l’acronimo sembra assomigliare all’agente segreto britannico.
L’ultimo capitolo di Bourne anche se probabilmente non è un sequel ufficiale dal momento che il nostro protagonista conosce bene la sua identità ma fugge, nonostante tutto, dal governo per tutta la durata è un action thriller di spionaggio incentrato sulle congetture e consistenti scene d’azione (sicuramente la cosa migliore del film visto come sono girate e visto il budget immenso del film).
Un film d’azione che spesso si concentra solo sul giallo e sugli estenuanti dialoghi non è il massimo del risultato per l’ultimo film di Gilroy. Non sono mai stato un amante della saga di Bourne probabilmente perché la carta del lavoro introspettivo del personaggio a mio parere non bastava a cercare di regalare un nuovo protagonista che potesse piacere al pubblico dal momento che Hollywood ne è piena e quelli poi come questi non regalano che poche vacue espressioni di ridondante violenza e povertà espressiva.
Jeremy Renner ultimamente è sfruttatissimo dalle grandi produzioni ma purtroppo è solo uno dei tanti che riciclano personaggi e cose già viste. Non che Matt Dammon fosse granché migliore comunque.