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giovedì 15 settembre 2011

Repo Man-Il recuperatore


Titolo: Repo Man-Il recuperatore
Regia: Alex Cox
Anno: 1984
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Repo Man è uno dei film degli anni ’80 nel senso che è un piccolo cult a tratti geniale e capace di destreggiarsi bene tra i generi contaminando numerosi aspetti.
Un fanta-thriller un po’ cyber-punk con cui Alex Cox non risparmia e non lesina sui contenuti mostrando niente poco di meno che una Los Angeles persa, balia di giovani delinquenti e gang abbandonate a se stesse. Mi ha colpito l’idea che il regista abbia voluto ripercorrere l’esperienza avuta da giovane come recuperatore di macchine aggiungendo però tutta la materia fantascientifica che viene dopo e che riesce a contaminare molto bene con gli altri elementi del film non risultando mai eccessivamente confuso ma bilanciato nei suoi molteplici aspetti.
Tante le trovate da quella del bagagliaio, ai cibi senza etichette o marche, alla oniricissima scena finale, alle performance degli attori tutte buone (purtroppo non ho mai amato Emilio Estevez ma chiudo un occhio).
Televangelisti, punk, hippie, alieni, agenti dell’FBI fuori di testa, non mancano le frecciatine alla società, alla macro-delinquenza che dilaga, ai poteri eccessivi conferiti alle forze dell’ordine, alla società consumista, in tutto questo un ragazzo con la faccia da duro che pensando di racimolare soldi facendo appunto il recuperatore si trova a mettere il naso in una situazione ai confini della realtà.