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domenica 27 ottobre 2019

Parasite


Titolo: Parasite
Regia: Bong Joon-ho
Anno: 2019
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 5/5

Ki-woo vive in un modesto appartamento sotto il livello della strada. La presenza dei genitori, Ki-taek e Chung-sook, e della sorella Ki-jung rende le condizioni abitative difficoltose, ma l'affetto familiare li unisce nonostante tutto. Insieme si prodigano in lavoretti umili per sbarcare il lunario, senza una vera e propria strategia ma sempre con orgoglio e una punta di furbizia. La svolta arriva con un amico di Ki-woo, che offre al ragazzo l'opportunità di sostituirlo come insegnante d'inglese per la figlia di una famiglia ricca: il lavoro è ben pagato, e la villa del signor Park, dirigente di un'azienda informatica, è un capolavoro architettonico. Ki-woo ne è talmente entusiasta che, parlando con la signora Park dei disegni del figlio più piccolo, intravede un'opportunità da cogliere al volo, creando un'identità segreta per la sorella Ki-jung come insegnante di educazione artistica e insinuandosi ancor più in profondità nella vita degli ignari sconosciuti

Il talento indiscusso di Bong Joon-ho è cosa nota a tutti.
La sua filmografia è per ora costellata di capolavori e film che giocano su generi diversi.
HostSnowpiercerOkjia, tutti andavano oltre il genere per diventare spesso film politici e di denuncia con temi e sotto trame decisamente più complesse del normale.
Se ci mettiamo poi un incredibile talento nel saper dare i tempi giusti alla drammaturgia, in cui i coreani sono dei maestri come direi gli orientali in generale, il risultato si evolve film dopo film, o meglio opera dopo opera.
Parasite è finora il suo capolavoro. Un film che mette da parte creature e ambientazioni post-apocalittiche per tracciare una vicenda umana molto realistica, assurda in tutte le sue componenti approfondendo la riflessione sociopolitica, un grido smisurato sulla differenza di classe e sul rapporto tra i ricchi e i poveri, forse ad oggi uno dei film che meglio parlano di un capitalismo ormai sempre più sfrenato e che ha raggiunto tutti nel mondo.
Da vedere rigorosamente in lingua originale, Parasite mostra la vera faccia della borghesia, entrando proprio nella villa lussuosa dei ricchi e mettendoci a tavola con loro o girando facendo gli autisti in macchine di lusso, aiutando i figli nei compiti, diventando donna delle pulizie e molto altro ancora.
Tutti i membri della famiglia povera trovano un legame con la parte debole della famiglia ricca. Allo stesso tempo il legame in alcune situazioni si ribalta dove apprendiamo scena dopo scena, minuto dopo minuto, come un meccanismo ad orologeria, il pessimismo che investe sempre di più i personaggi, il fatto che tutti nascondano qualcosa, loro, ma gli stessi ambienti, la stessa lussuosa villa (e quello che scopriremo sarà tragicamente grottesco).
Parasite ha il cast migliore che potesse avere, una recitazione che non va nemmeno commentata per quanto sfiori la meraviglia, una scenografia che rasenta la perfezione riuscendo a dare spessore e importanza ad ogni suppelletto nella casa.
Uno dei film grotteschi più belli della storia del cinema. Bong riesce a superarsi atto dopo atto, arrivando alla tragedia finale (quella tosta che lascerà basiti) e aumentando sempre di più i toni comici e drammatici con un climax che lascerà a bocca aperta.
Tutto è così perfettamente equilibrato che lascia basiti di fronte a tanta perfezione, alla maestria di saper condurre tutta la banda senza mai stonare di una virgola, di trovare spunti deliziosi e di far esplodere la lotta di classe come non si vedeva da tempo.
Un capolavoro straordinario, finalmente posso dirlo.