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lunedì 24 marzo 2025

Eastfield exorcism


Titolo: Eastfield exorcism
Regia: Nick Kozakis
Anno: 2023
Paese: Australia
Giudizio: 3/5

Lara è una donna tormentata, la cui anima è divisa tra scienza e fede. Viene spinta dal marito a farsi aiutare per liberarsi dal giogo di una congregazione di fanatici e una spietata esorcista cercherà di salvare la sua anima, anche a costo di far patire le torture dell'inferno a una donna innocente.
 
Ancora una volta si aderisce al filone delle possessioni parlando però e concentrandosi sullo scontro tra scienza e religione, tra giustizia e fede. Nello specifico credo riportando ancora una volta la frase dei fatti realmente accaduti, abbiamo queste sorte di crisi che apparentemente riportano ad una possessione contando le visioni o allucinazioni di Lara dove balla nuda nel giardino di casa con un demone che la invita ad una danza del fuoco in mezzo ad un bosco. Un prete particolarmente agguerrito che combatte gli esorcismi proprio dal punto di vista fisico e un'avvocatessa che vorrebbe salvare Lara in altre circostanze meno folkloristiche e avventate.
Il film di Kozakis ha tanti pregi e altrettanti difetti, esagerando quando deve sugli aspetti più banali e scontati ma cercando anche dalla sua di far ragionare sulla presa di posizione del marito di Lara, sull'assoluto silenzio di lei e di quello che non vorrebbe vedersi lasciare fare e soprattutto dalla confraternita che sembra obnubilata dal potere del leader religioso. Alla fine dopo un climax alquanto tragico ci penserà la giustizia

venerdì 28 febbraio 2025

Man in the white vain


Titolo: Man in the white vain
Regia: Warren Skeels
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nel 1974, in una pittoresca e tranquilla cittadina di provincia della Florida, un minaccioso furgone bianco stalkera una giovane ragazza, ma il fatto che i suoi genitori non le credano trasporta l'intera famiglia in un terrificante incubo di Halloween.
 
Man in the white vain è quell'horror di cui non parla nessuno ma che dalla sua spara dei colpi importanti e d'effetto. Un film che mostra benissimo gli anni '70, con una protagonista sveglia e intrepida caratterizzata in maniera eccellente esplorando un dramma familiare costruito ad hoc dando risalto a tutti i personaggi senza apparire mai superficiale ma inquadrando ottimanete umori, sentimenti ed emozioni. Un killer che non si vede nascosto nelle lamiere ma letale in grado di colpire piccoli, adolescenti, adulti, di qualsiasi età dovendo sopperire ad un bisogno maniacale in quanto stolker di seguire e tampinare le proprie vittime.
Skeels fa un lavoro formidabile per scenografie, costumi, musiche, si vede che è un film molto sentito che carica la sua final girl per farla esplodere nel finale in un confronto corpo a corpo dove vediamo quale peso possa avere la rabbia di un'adolescente e di quanto debba sacrificarsi lei per salvare una comunità che non sembra come a Derrick rendersi conto di quello che sta succedendo.
Un film che mi ha sorpreso in positivo, che sembra più un dramma familiare con Annie sempre braccata che non sa se sta lentamente impazzendo o se davvero è stata presa di mira.

Mary e lo spirito di mezzanotte


Titolo: Mary e lo spirito di mezzanotte
Regia: Enzo d'Alò
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Mary è una bambina di undici anni appassionata alla cucina. La nonna la sostiene sempre, anche quando esaminatori saccenti non apprezzano i suoi piatti. Ma la nonna è anziana e subisce un ricovero in ospedale. Mary ne è addolorata ed aumenta nei suoi confronti le attenzioni da nipote affezionata, sostenuta in questo da una misteriosa giovane donna che è comparsa all'improvviso sul suo cammino.
 
Enzo d'Alò ci ha fatto commuovere in tutti questi anni con delle opere importanti scegliendo sempre scrittori molto famosi e racconti di formazione per ragazzi ma adattabili a tutte le età. Mary ha forse lo stile d'animazione più moderno tra le opere dell'autore, non sembra nemmeno di vedere un'opera italiana ma la si riconosce dallo stile, dai dialoghi e soprattutto da come vengono caratterizzati i personaggi. Ci sono tanti temi sociali presenti in quest'opera legati ad una sorta di fiaba moderna che solo per alcuni aspetti sembra riprendere un filone fantastico. Infatti è tutto collegato alla misteriosa figura che comparirà per dare sollievo e aiutare Mary a cercare di accettare la malattia della nonna. Si parla dell'importanza dei nostri avi, di alberi genealogici, di segreti inconfessati e di molte altre cose. Ma ciò che più conta, in questa delicata storia, è l'attenzione nell'affrontare un tema non facile da trattare come quello della malattia di una persona anziana con il conseguente distacco.

giovedì 30 gennaio 2025

Blue Rose


Titolo: Blue Rose
Regia: George Baron
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 2/5

Due giovani detective cercano di risolvere un omicidio, finendo in una realtà alternativa popolata di strani personaggi.

A mio malgrado è un gran peccato dover dare un'insufficienza direi abbastanza piena ad un film che tuttavia ha provato a rendere deliziose e misteriose molte atmosfere e alcune scelte perlopiù visive. Però è di un tedio e di una noia clamorosa Blue Rose. Inizia pure volendo citare platealmente maestri che nemmeno dovrebbe nominare. La scena del vaso sul palco ma forse ancora peggio quella successiva della ragazza che fa le torte per il proprio marito in un susseguirsi temporale velenoso fino a quando da rose e fiori non finisce a colpi di lama e si scelgono altre strade. Ma che poi si cambia sempre percorso e galleria di personaggi. Alcuni sono caratterizzati malissimo. Nel lungo decorso della deriva narrativa sembra che per farci metabolizzare il nulla cosmico Baron, che aveva 16 anni per poi arrivare a dirigere questa baracca a 18, scelga sempre accessori kitch per cercare di distrarre lo spettatore. Una maschera, proiezioni oniriche, un colore diverso del paesaggio, un doppelganger, un'azione senza senso, jump scare a caso, una provocazione buttata là e un uomo mascherato che vuole fare qualcosa di brutto con un ascia in mano.

mercoledì 1 gennaio 2025

Vincent deve morire


Titolo: Vincent deve morire
Regia: Stephan Castang
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Vincent, grafico pubblicitario e uomo mite, è aggredito in ufficio da uno stagista. Quello che assomiglia a un regolamento di conti assume presto contorni perturbanti, perché il giorno successivo un altro collega lo pugnala con una biro. È l'alba di un incubo e di aggressioni insensate che proseguono sulla via di casa. Attaccato senza motivo da chiunque incroci il suo cammino e il suo sguardo, Vincent lascia la città e si isola progressivamente in campagna. Un esilio costellato di incontri inaspettati: un clochard affetto dallo stesso inspiegabile disturbo, che lo invita a unirsi a un'oscura comunità online, la solare cameriera di un fast-food, contrappunto luminoso all'orrore e alla depressione dell'eroe, una bambina, un vicino, un cane...Tutti vogliono uccidere Vincent.
 
Vincent dimostra quanto il cinema francese sia sempre in ottima forma. Un film distopico che preannuncia una pandemia, uno stato di emergenza generale dovuto a qualcosa di inspiegabile che sembra riportare a teorie complottiste dove fino all'esplosione tutto l'odio e la brutalità sembra concentrarsi solo su una vittima sacrificale e un caprio espiatorio. Vincent proprio lui.
Castang riesce a trovare alcune scene simboliche per mostrare il disagio che si allarga nella vita dell'individuo. Un processo kafkiano per alcuni aspetti. Adulti, donne folli, persino bambini.
Persino la donna che si crede di poter amare può cercare di ucciderti. Un film intenso, violento ma anche ironico e pieno di tantissime metafore e allegorie sulla nostra società

mercoledì 11 dicembre 2024

Blue Giant


Titolo: Blue Giant
Regia: Yuzuru Tachikawa
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 5/5

Un giorno, Dai Miyamoto ha preso in mano un sassofono e ha deciso di diventare uno dei più grandi musicisti di tutti i tempi. Lascia così la sua città natale per i vivaci locali notturni di Tokyo, ma il viaggio per diventare un musicista professionista non è facile. Dopo molte difficoltà, il suo entusiasmo conquista il pianista Yukinori e convince il suo amico Shunji a imparare a suonare la batteria. Insieme formano un trio jazz.
 
"Il jazz è passione e intesa, è un'esperienza intensa e tempestosa, la musica delle emozioni."
Blue Giant è un'opera formidabile che parla di musica, di jazz, di talento, di amicizia, di legami, perdite e molto altro ancora. Un piccolo capolavoro che restituisce i fasti dell'animazione nipponica in una lunga e lenta ascesa di un trio di ragazzi che hanno creduto in un sogno.
E' strano come ancora una volta un colosso di questo tipo non arrivi da noi se non attraverso lo streaming e il web senza poter nemmeno parlare di piattaforme. Dopo aver sfornato diverse opere del DETCTIVE CONAN Tachikawa forse insegue il suo progetto più personale e ambizioso con un film che riesce ad andare oltre diventando uno dei film sulla musica più importanti di sempre.
Commovente a tratti esaltante per quanto riesca ad esprimere la passione per la musica e lo sforzo dei suoi protagonisti che non sembrano avere altri intenti e ambizioni se non quelle di superarsi nelle performance

Mio amico Robot


Titolo: Mio amico Robot
Regia: Pablo Berger
Anno: 2023
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5

New York, anni 80, settembre. Dog, cane antropomorfo, vive un'esistenza solitaria, fatta di televisione e cibi preconfezionati. Durante una serata malinconica, consulta dei modelli di robot da acquistare e ne ordina uno per corrispondenza. Quando Robot gli viene recapitato a domicilio, nasce un'intensa amicizia tra questi e Dog: i due girano Manhattan in lungo e in largo, condividendo esperienze inebrianti. Dopo una giornata trascorsa in spiaggia Robot si blocca e non riesce più a rialzarsi: Dog cerca una soluzione, ma al suo ritorno trova lo stabilimento chiuso fino alla stagione successiva. Costretti a rimanere separati l'uno dall'altro per molti mesi, Dog e Robot finiranno per trovare soluzioni alternative alla rispettiva solitudine.

Il film di Berger ha saputo trasportarmi in un'atmosfera di speranza e tristezza. Tra emozioni e sentimenti in quello che appare come un film muto ma molto musicale, lo stile di scrittura e i tempi sono pressochè perfetti dando autorialità, peso e forma ad un film ambizioso seppur semplice con tanti elementi analizzati in maniera matura riuscendo però a trovare un accordo tra le parti diventando un film adatto a tutti i target.
Berger trasporta ed esalta questa "umanità" è prigioniera dei consueti vizi di avidità e menefreghismo, proprio come quella che conosciamo al di fuori dell'allegoria.
Nonostante ciò, Dog cerca e spera in un domani migliore e la coppia che forma con Robot, una bromanc tenera e platonica, sembra estrarre il lato migliore di New York, un immenso potenziale sociale e creativo nascosto sotto la coltre di stress e arrivismo.

Mad Cats


Titolo: Mad Cats
Regia: Reiki Tsuno
Anno: 2023
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5

Taka, giovanotto senza arte né parte, parte alla ricerca del fratello Mune. Con l'aiuto di un nuovo amico stravagante e di una ragazza burbera e misteriosa incontrati lungo la strada, Taka si ritrova ad affrontare un branco di feroci gatti mostruosi determinati a giustiziare i proprietari di negozi di animali che hanno trattato male i loro simili.
 
Mad Cats è il tipico esempio di film weird wtf che se dato in altre mani, Sion Sono o Miike Takashi solo per fare due nomi a caso, avrebbe avuto un altro esito. Perchè nella sua stralunata follia essendo una sorta di favola nera, c'erano tutte le occasioni d'atmosfera e di intenti da renderlo un esempio che poteva quasi rifarsi alla tradizione dnotomista o un exploitaion di tutto rispetto.
Ci sono alcuni momenti molto interessanti, qualche combattimento vale la pena e la parte iniziale di Taka che vuole capire che fine abbia fatto suo fratello e su cosa stava facendo ricerche trovava una sua connotazione antropologica. Il problema è l'incapacità autoriale di Tsuno di sfruttare al meglio uno spunto tutto sommato interessante insistendo e sfinendo lo spettatore con toni da commedia demenziale ad alto tasso di azione che però non fa ridere per niente.

Project Silence


Titolo: Project Silence
Regia: Tae-gon Kim
Anno: 2023
Paese: Corea del Sud
Giudizio: 3/5

Jung-won è un agente della sicurezza che lavora per la Casa Blu, sede del governo sudcoreano: è vedovo e padre di un'adolescente, con cui il rapporto si è via via incrinato. Quando sta per accompagnare la figlia all'aeroporto, incappa in un incidente di enormi proporzioni verificatosi su un ponte. La reazione a catena generata dall'incidente si trasforma in una escalation di morte e terrore: tra i veicoli ce ne sono infatti alcuni legati a un'operazione militare segreta, denominata Project Silence, che coinvolge dei cani da combattimento geneticamente modificati. Quando questi sfuggono al controllo la caccia all'uomo è aperta.

Project Silence pareva colmare tutte le mie aspettative con un film di genere top secret che parlasse di qualche nuova creatura o mischiando gli elementi in maniera tale da farlo diventare un bel mix
In parte qualcosa c'è stato ma quando mi avvicino all'action sudcoreano e ai suoi ripetuti e significativi successi avevo le antennine in su senza aspettarmi una narrazione dozzinale e scontata per un film che sembra non crederci unendo i topoi di genere già rivisti e stravisti in una produzione di fatto troppo simile ad altre recenti. Sembra quasi che Tae-gon Kim abbia riciclato gli ingredienti noti e già approfonditi in altri film senza percorrere nuovi sentieri e continuando a rivitalizzare il genere. Certo alcuni momenti sono significativi, ma il tema del complotto è di una banalità sconcertante e alcuni personaggi sono caratterizzati davvero male

domenica 24 novembre 2024

Strange Darling


Titolo: Strange Darling
Regia: JT Mollner
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Niente è quello che sembra quando l'avventura di una notte si trasforma in una feroce follia omicida di un serial killer.
 
Adoro i film come Strange Darling. Perchè sono cinema allo stato puro. Liberi, freschi, folli, raccontano quello che vogliono e come vogliono cercando di portare avanti una politica d'autore propria e mai scontata. Il film di Mollner dopo OUTLAWS AND ANGELS dimostra un talento incredibile per un film che gioca con i colpi di scena molto bene e saggiamente. Incanta, affascina ma poi sa colpire duro e diventare brutale sopra ogni aspettativa. E' un continuo prevaricarsi l'uno sull'altro giocando in maniera camaleontica su chi sembra avere il coltello dalla parte del manico e poi è recitato divinamente con Willa Fitzgerald che dopo averla vista un pò dappertutto riesce ad avere i suoi spazi e confezionare un personaggio che sarà davvero difficile da dimenticare e questo forse è uno degli elementi più intensi del film. Qui c'è una storia d'amore tra le più brutali mai viste dove veniamo sempre destabilizzati e dove la scelta di mischiare in fase di montaggio i capitoli serve a scompensare il pubblico dando così risalto ai colpi di scena altro, particolare che ho adorato

martedì 19 novembre 2024

Autosufficienza


Titolo: Autosufficienza
Regia: Jake Johnson
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

La vita di un uomo di mezza età diventa una lotta per la sopravvivenza quando potrebbe vincere un milione di dollari sfuggendo ad alcuni assassini per 30 giorni in un reality del dark web.
 
Autosufficienza segna l'esordio alla regia per Jake Johnson, regista, protagonista, produttore e quant'altro. Un comico che sta cercando il successo facendo molta difficoltà in un panorama mai così sovraffollato. Questo indie è davvero simpatico e apprezzabile. Una corsa contro il tempo anzi a non farsi prendere prima della fine della scommessa. Un protagonista Tommy che rappresenta perfettamente l'uomo medio americano con tutte le sue fisime mentali, le sue paranoie e i complottismi vari che lo caratterizzano. Un personaggio reale, vivo, insicuro e fragile che decide, non avendo nulla da perdere, di intraprendere questa gara che lo porterà a scoprire se stesso, l'amore e una galleria di personaggi assurdi quanto dolci e grotteschi. L'opera ha pochissime cadute di stile, fa ridere ma non per ciò che Tommy dice ma per quello che gli succede in maniera tragicomica senza arrivare ai fasti di Beau ma cercando comunque una sua formula più coerente con la realtà

Starve Acre


Titolo: Starve Acre
Regia: Daniel Kokotajlo
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Richard e Jules si trasferiscono nella campagna inglese nella speranza che l'ambiente faccia bene al figlioletto Owen. La zona però è oggetto di inquietanti leggende...
 
Starve Acre aveva diversi motivi per rimanere ancorato tra i folk horror più interessanti visti negli ultimi anni eppure spreca in più di un'occasione questa possibilità con dei buchi di sceneggiatura che mi hanno sinceramente lasciato perplesso. La scienza contro il soprannaturale, l'isteria collettiva di una coppia che cerca di dare un senso ad un dolore che ormai ha prevaricato e che non sembra placarsi. Ognuno sceglie la propria strada. Il professore di storia antica rifacendosi a miti e leggende, scoprendo come ridare vita ad un coniglio ma senza per questo rimanerne stupito o dando una possibilità all'irrazzionalità. Dall'altro una moglie che cerca di darsi risposte con l'aiuto di una chiromante, sondando il dolore e provando a mettersi in contatto con il figlio defunto. Mi è piaciuta in parte la lentezza, questo evolversi e dipanarsi piano dei fatti resi in maniera inquietante come quella del coniglio ma senza mai eccedere usando poca c.g e lasciando mischiare anche se in maniera limitata horror e folklore.

venerdì 13 settembre 2024

Hit-Man-Killer per caso


Titolo: Hit-Man-Killer per caso
Regia: Richard Linklater
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Gary Johnson è il killer professionista più ricercato di New Orleans. Chi lo assolda per uccidere la moglie o un socio ingombrante, però, farebbe meglio a guardarsi le spalle. Johnson, infatti, dietro i tanti travestimenti che indossa, è un professore universitario e un collaboratore della polizia. Dotato di un talento naturale per l'interpretazione drammatica, incastra uno dopo l'altro i suoi malcapitati clienti e li consegna alla giustizia. Le cose si complicano, però, quando incontra e s'invaghisce della bella Madison, disposta a tutto pur di liberarsi di un marito violento.
 
Hit-Man è un piccolo gioiello di scrittura e messa in scena. Un film apparentemente semplice messo però negli intenti di Linklater che riesce a cogliere e far emergere sfumature notevoli e profonde ovunque metta mani e idee.
Una commedia romantica, un thriller, tutto incentrato sul palcoscenico della vita dove chiunque, se in grado, può mettersi in gioco e dare prova di essere un grande attore. Glen Powell protagonista e co-sceneggiatore deve essersi veramente divertito un mondo dando la possibilità al suo personaggio di mascherarsi e smascherarsi, interfacciarsi con varie realtà potendo creare e crearsi al meglio un personaggio che tra realtà e finzione cerca di trovare un equilibrio difficilissimo. Un film davvero esilarante, pieno di gag, con dei dialoghi sempre approfonditi e un ritmo pazzesco.
Un film che travestendosi da comedy riesce però ad essere temerario e drammatico quanto deve con alcune scene e soprattutto colpi di scena e rese dei conti quasi glaciali
Un film davvero frizzante, moderno, pieno di vita, in grado di ammaliare e di confondere, di renderci spettatori di una bellissima storia di amore e di giustizia

Finalmente l'alba


Titolo: Finalmente l'alba
Regia: Saverio Costanzo
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 4/5

Roma, anni Cinquanta. La diciottenne Mimosa si reca a Cinecittà con la sorella per partecipare ai provini delle comparse di un kolossal americano girato all'epoca della Hollywood sul Tevere, e a sorpresa viene scelta per un ruolo minore. La star del film, Josephine Esperanto, prende a cuore l'innocenza della ragazza e la sua estraneità a quel mondo di finzione, e trascina Mimosa con sé in una notte brava attraverso i luoghi della "dolce vita" romana, fra attori hollywoodiani e faccendieri che ronzano attorno al microcosmo del cinema. La ragazza viene catapultata suo malgrado, ma non senza momenti di euforia, in un universo privo di regole (e di scrupoli) animato da narcisismi e rivalità, ma anche da una fame di vita che vede nella nuova arrivata una fonte di linfa vitale. Arriverà l'alba a concludere questa rocambolesca avventura notturna?
 
Finalmente l'alba è un commovente ritorno al passato per un film citazionista che nella sua desamina riesce a imbastire un percorso di formazione molto misurato della sua protagonista e allo stesso tempo restituire il fascino di un'epoca. Passando attraverso film, ricostruzioni, scene indimenticabili, provini, Cinecittà, l'ultimo film di Costanzo deve essere davvero costato molto visto anche il casting internazionale. Ma ne è valsa davvero la pena perchè nella sua importante durata riesce ad essere un fil rouge trattando una vasta mole di temi e inquadrando tanti personaggi così diversi e caratterizzati e interpretati magnificamente.
"Mi piace pensare che Finalmente l’alba sia un film sul riscatto dei semplici, degli ingenui, di chi è ancora capace di guardare il mondo con stupore." Saverio Costanzo
Finalmente l'alba inizia quasi come un sogno per poi trasformarsi in una storia d'amore che assumerà sembianze tremende fatte di accordi e interessi in quella parte nella villa per poi ritornare l'alba, di chi, appunto una ragazza semplice, è riuscita con le proprie forze a fuggire da un circolo perverso grazie alla sua ostinazione e consapevolezza. Alla fine il silenzio vale più di mille parole sembra dire il personaggio di Mimosa in una metafora finale che inquadra perfettamente la natura di chi è ancora capace di vedere il mondo con stupore.

Well


Titolo: Well
Regia: Federico Zampaglione
Anno: 2023
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

1993. La giovane restauratrice americana Lisa Gray arriva in un paesino italiano con il compito di restaurare un antico dipinto nella villa della duchessa Emma Fosca Malvisi. Il dipinto, opera di un pittore di nome Arcano, risale al 1493 ed è completamente annerito come conseguenza di un fuoco che fortunatamente non l'ha bruciato, rendendone così quantomeno possibile il recupero. Lisa ha solo due settimane di tempo per svolgere il suo lavoro, con una forte penalità a livello economico qualora non ci riuscisse. La restauratrice fa la conoscenza di Giulia, la figlia tredicenne della duchessa e la trova scontrosa e reticente, come se qualcosa la turbasse. Nel frattempo, tre persone con cui Lisa aveva fatto amicizia vengono catturate e rinchiuse in celle sotterranee disposte intorno a un antico pozzo, sorvegliate da un energumeno dalle pessime intenzioni. Lisa procede nel suo lavoro, ma incubi e visioni la turbano, mentre un terribile segreto aleggia intorno a lei.
 
Well è il risultato di una storia abbastanza solida e un impianto collaudato con esperienza di un regista che fino ad ora non mi aveva mai entusiasmato. Questa piccola favola horror e dark invece riesce a propendere per un buon intrattenimento, la storia seppur già annusata ha i suoi elementi originali (tutto sembra dipendere da qualcos'altro come in un girotondo infernale) ci sono elementi delle fiabe dei fratelli Grimm e il cast internazionale risulta peculiare e funzionale per muovere e dare ritmo all'opera. Sicuramente è il film migliore dell'autore, ma anche quello più dichiaratamente di genere, dove i toni splatter e il torture non manca, le scene di sadismo ma anche tutto il contesto che gira in sottofondo (il quadro e i suoi significati) e poi un finale aperto che sinceramente ho molto apprezzato


Dead don't hurt


Titolo: Dead don't hurt
Regia: Viggo Mortensen
Anno: 2023
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

The Dead Don't Hurt, ambientato negli anni Sessanta del XIX secolo, racconta di Vivienne, che inizia una relazione con l'immigrato danese Holger Olsen. Dopo averlo conosciuto a San Francisco, Vivienne accetta di trasferirsi con lui nella sua casa vicino alla tranquilla cittadina di Elk Flats, dove iniziano una vita insieme. La guerra civile però li separa, lasciando Vivienne a cavarsela da sola in un territorio controllato dal potente proprietario di ranch Alfred Jeffries e da suo figlio Weston.

Dead don't hurt è il secondo film alla regia di Mortensen. Apparentemente con le sembianze di un western classico, in realtà il film sembra voler raccontare molto di più. Soprattutto è prima di tutto una grande storia d'amore, di indipendenza, di emancipazione, di vendetta e di una donna alla ricerca della propria autonomia in un mondo misogino dove non è consentito mostrare la propria indole. Seppur lento, il film procede esplorando sempre sentieri e orizzonti diversi, cercando la terra promessa quando non esiste, la casa solitaria in Nevada, cercando sempre di tirare fuori un sorriso quando si avverte una minaccia onnipresente legata proprio al controllo di una certa parte di borghesia ai danni della donna e dei più poveri costretti ad auto imputarsi delle colpe per non far pagare i reali colpevoli. Nel film c'è pochissima azione, centellinata, per renderla più vivida e funzionale come l'incontro finale tra Weston e Holger, così come le angherie subite da Vivienne e lo stesso strano rapporto che si crea e che lega padre e figlio e il percorso di formazione di quest'ultimo orfano di madre. In numerose scene Mortensen deve aver fatto un lavoro artistico ed estetico legato alla fotografia enorme perchè sembra proprio di vedere dei quadri per un artista che tra le sue mille intuizioni è anche un pittore di un certo livello

Out of Darkness


Titolo: Out of Darkness
Regia: Andrew Cumming
Anno: 2023
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Un gruppo di sei persone affamate e disperate attraversa a fatica uno stretto di mare per trovare una nuova casa. Ma quando cala la notte, l'aspettativa si trasforma in paura e dubbio quando si rendono conto di non essere sole.
 
Il film ambientato nell'era della pietra è una sorta di survivor movie dove tutta una prima parte di narrazione serve a farci conoscere il nostro gruppetto dove ognuno ha un ruolo e non manca il leader forzuto. Ci mostra una natura selvaggia e inesplorata dove il nomadismo può portare a fare brutti incontri. La parte che più ho apprezzato del film a parte le location e la fotografia è l'aver giocato con lo spettatore per i primi due atti su una falsa pista quando infine scopriamo cosa davvero sembra dare la caccia ai nostri protagonisti. Gli ultimi momenti infatti riescono a trasmettere atmosfera e disagio in maniera accentuata e magnifica, restituendo al film anche una sua precisa presa di posizione per quanto concerne le leggi della sopravvivenza e chi è realmente il nemico quando non ci sono confini e territori ancora da spartire. Dalla tundra alle montagne il viaggio per portare i nostri fuori dalle tenebre in cerca di un riparo trova prima di tutto un nemico e rapporti ostili interni quasi tutti basati sul rapporto di forza per poi passare alla paura primordiale di qualcosa che fino ad allora non si era mai visto e scoperto

Lake


Titolo: Lake
Regia: Lee Thongkham, Aqing Xu
Anno: 2023
Paese: Thailandia
Giudizio: 2/5

Un bambino ha trovato uno strano uovo, finché non si è reso conto che si trattava di un uovo mostruoso. È emerso dal lag pere uccidere tutti in tutta la città.

Il lavoro più imponente è stato fatto per la locandina. Furba e studiata ad hoc per attirare i gonzi amanti di monster-movie come me. E' da parte mia mantenevo anche delle aspettative medio alte senza sapere quale fosse il budget e le ambizioni dei registi. Speravo in un nuovo Kaiju sempre orientale ma con folklore e specificità diverse. The Lake è una trashata clamorosa. Quando non si hanno mezzi e risorse bisognerebbe studiare invenzioni a tavolino senza voler esagerare scombinando film, ambizioni, intenti, verosimiglianza e un minimo di coerenza. Qui c'è scatteria ad alti livelli in una sceneggiatura confusa, un mostro che cresce ma allo stesso tempo c'è ne sempre un altro vicino a lui. La scena in cui è in una fase di crescita ma che per ora è alla stessa altezza degli umani e attacca un gruppo di contadini nelle risaie e da b-movie dove il costume in gomma e gli effetti sono così brutti che la mdp cerca come può di nascondere ogni particolare indegno.
Quando il mostro veleggia sopra la città e crea il caos andando peraltro dietro al cuccioletto rapito riesce ad essere quasi credibile se non altro perchè in quel caso gli effetti in cg sono stati creati dopo e non c'è infatti coerenza e attinenza con i personaggi. La recitazione è tremenda, alcune scelte di sceneggiatura non hanno proprio senso come il detective che si porta dietro la figlia che non va bene a scuola senza rendersi conto che la sta quasi condannando. Ma così come le solite scene dove il pescatore abbocca qualcosa di più grande di lui, la scena con la creatura fuori e i nostri dentro il furgone fa tanto T-Rex giurassico di bassissima lega. Mi spiace perchè probabilmente gli intenti volevano essere altri ma il film a tratti è veramente insostenibile soprattutto quando il montaggio passa dal mostro che prova a fare cose a momenti di dramma familiare becero e scontato

venerdì 6 settembre 2024

Animalia


Titolo: Animalia
Regia: Sofia Alaoui
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Una misteriosa invasione aliena spinge una sposa incinta sulle strade del Marocco e a rimettersi in discussione profondamente
 
E poi arrivano quei film strani..una produzione internazionale che ci ha creduto portando alla luce un film molto interessante per intenti e dinamiche quanto complesso e macchinoso in certi frangenti.
Sicuramente il coraggio non manca nel primo lungometraggio della francese Alaoui. L'inizio con questa povera contadina che per casta viene vista non poi così bene dalla madre dello sposo e una gravidanza che le da la possibilità di rimanere in una lussuosa villa da sola mentre fuori cominciano a manifestarsi eventi bizzarri sono tutti elementi che sembano porre delle basi interessanti. Diseguaglianze sociali, casta, emancipazione, regole da seguire.
Secondo me l'errore più grande del film contando che è confezionato molto bene per quanto concerne maestranze, budget, cast e color correction, è stato quello di aver puntato sugli alieni quando invece il film soprattutto all'inizio lasciava il dubbio su una minaccia che si stesse propagando in primis dagli animali per poi spostarsi sugli umani.
Interessante il discorso per cui questa presunta minaccia la percepiamo ma di fatto non sembra palesarsi mai, non ci sono buoni o cattivi, le dicotomie sono quasi azzerate però poi il film come i suoi personaggi và in confusione perdendosi in mezzo ai deserti, le tonanti cascate d’acqua che procedono dal basso all’alto e infine la componente religiosa con il dio corano e un finale suggestivo ma che sembra non voler finire o non voler spiegare del tutto cosa abbiamo realmente visto e percepito

Acide


Titolo: Acide
Regia: Just Philippot
Anno: 2023
Paese: Francia
Giudizio: 3/5

Michal è finito in libertà vigilata dopo aver aggredito il suo datore di lavoro durante una sommossa operaia. Fidanzato con una collega gravemente malata, è padre della quindicenne Selma, avuta dall'ex moglie Élise, con la quale ha un rapporto spesso conflittuale. Il fragile equilibrio della famiglia dell'uomo è messo ulteriormente in crisi dall'arrivo di una perturbazione di pioggia acida che colpisce l'Europa. Costretti a condividere un drammatico viaggio verso la salvezza, Michal, Élise e Selma dovranno trovare il modo per convivere e mettersi in salvo.
 
Il cinema è da sempre sinonimo di scenari apocalittici. Alcuni si sono verificati, altri per fortuna ancora no. Acide per assurdo imbastisce una storia davvero tremenda, dove l'eco-revenge, il disaster-movie, il catastrofico e in questo caso una pioggia assassina, hanno tutti gli elementi per fare quanto di meglio potessimo aspettarci. Ed in parte è così. Philippot ha quel carattere intimista, quella poetica d'autore che nel suo far cinema cerca di denunciare le logiche imperverse di un'azienda con quel prologo in cui vediamo le sorti di Michael. Una famiglia disastrata ma non disfunzionale che nel suo avere dei piccoli pregi finisce per prendersi troppo spazio diventando un film sul sociale dove il continuo cercarsi tra Michael e Selma diventa a tratti avvilente togliendo mordente al vero leitmotiv iniziale.
Il reparto tecnico così come parte della storia è avvincente, la scena della morte di Elise è molto impattante e realistica nel non cercare facili sensazionalismi. Ma tutta questa rabbia della figlia, della perdita e l'indole passivo aggressiva di Michael finisce spesso per cercare spazi e scene che sfiorano quasi il ridicolo come quella in cui scappando dall'appartamento della mamma con il figlio destinati a morte certa, scappano con l'auto per finire impantanati e rincorrersi fino all'esito più tragico. Ma che poi che senso ha guidare per ore quando per terra la strada è completamente acida..