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sabato 30 settembre 2023

Black Demon


Titolo: Black Demon
Regia: Adrian Grunberg
Anno: 2023
Paese: Repubblica Dominicana
Giudizio: 2/5

Bloccata su una piattaforma fatiscente a Baja, una famiglia affronta un vendicativo squalo megalodonte.
 
Un eco-revenge mischiato con la rabbia degli dei che mandano un demone marino a colpire la popolazione locale. Una multinazionale della morte che inquinando un'isola comincia a decadere fino a paerdere la voglia di vivere e costringendo i cittadini a sopravvivere di stenti.
In questo abbiamo la nostra bella famigliola che pensando di passare una bella vacanza cogliendo l'opportunità del lavoro del marito finiranno per passare il loro tempo scappando da individui loschi e finendo su una piattaforma in mezzo all'oceano sorvegliata dal Black Demon dove Black molto probabilmente sta per il petrolio, il sangue nero della terra. Purtroppo ancora una volta il film presenta tutti i difetti degli shark movie. Recitazione bassissima, lo squalo (perchè tutto sembra tranne che un megalodonte) si vede centellinato di fatto in una sola scena e pessima in cg quando sbuca per divorare un motoscafo con il poveraccio di turno. Se la location è meravigliosa (ormai anche la Repubblica Dominicana comincia a sdoganare film) purtroppo ci troviamo di fronte ad un altro film dove nel finale la famiglia scopre gli errori commessi dal loro leader per coprire gli interessi della multinazionale e allora scatterà il senso di colpa che porterà al sacrificio finale

giovedì 29 settembre 2022

Beast (2022)


Titolo: Beast (2022)
Regia: Baltasar Kormákur
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Nate, medico e vedovo, porta in Sudafrica le figlie Mere e Norah per cercare di riconciliarsi con loro, distrutte dalla perdita della madre, separata da Nate da alcuni anni. Per il loro safari nella savana si affidano alle cure di Martin, amico di lunga data ed esperto tracker. Durante una escursione, però, Martin incappa in un villaggio tsonga sterminato da una belva, con ogni probabilità un leone impazzito. È l'inizio di una lotta per la sopravvivenza, in cui Nate e le figlie dovranno unire le loro forze e ricorrere a ogni espediente per salvarsi.
 
Il sotto filone degli animal movie in particolare sui leoni è sempre stato sfortunato eccezion fatta per SPIRITI NELLE TENEBRE tra l'altro poi nemmeno un capolavoro ma almeno non indecente come PREY oppure ROGUE. Beast sinceramente non mi aveva lasciato ben sperare contando che aveva tutti gli stereotipi del caso con il padre divorziato che porta le due figliole a fare un safari.
Da lì sembra più che scontata la vicenda e di fatti lo è, ma Beast sebbene con tanti limiti (Cooper che si fa esplodere nella jeep e il leone sopravvive...) ha un suo perchè forse per il cast dove appunto Idris Elba e Sharlo fanno il loro e il film non esagera ne con l'azione ma soprattutto non abbonda di sentimenti e piagnistei delle figlie quando si accorgono che la vacanza non è proprio quella che si aspettavano.
Come sempre a morire a mani basse sono i mercenari o contractors a caccia di bestie in un clima politico che risulta poco chiaro e poco funzionale alla narrazione.

sabato 18 giugno 2022

Offseason


Titolo: Offseason
Regia: Mickey Keating
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Dopo aver ricevuto una lettera misteriosa, una donna si reca in una città desolata dell'isola e presto rimane intrappolata in un incubo
 
Offseason diciamolo è un'operazione paraculo per i nostalgici di Lovecraft. Un film che mi è piaciuto ma che non accenna a provare minimamente a fare qualcosa di nuovo oppure originale.
E'un film affascinante per come riesca a gestire i reparti, creare tutte le suggestioni possibili su un'isola quasi deserta e creare quell'ostilità da parte di chi, come Innsmouth insegna, disdegna i forestieri impiccioni. L'inizio sembra Third Day. Poi nonostante nel film non accade poi quasi nulla è tutto legato all'ambientazione, la tempesta, la solitudine, la città deserta, la mancanza di pathos di personaggi equivoci, una coppia in cui lui sembra sempre fuori da tutto e dove Cthulhu sembra aspettare il momento giusto per impossessarsi di ciò che è suo dettando legge nell'evocativa scena nel pre finale.
In più la natura ostica come eco vengeance richiedendo la linfa vitale degli abitanti, uno spazio tempo che si è fermato, dove ogni cosa aspetta che gli venga dato il momento di esistere e muoversi, tutti elementi appena abbozzati ma alla fine funzionali alle leggi del film.
Alla fine è un film confezionato molto bene dove con una trama esile Keating Keating dopo essersi fatto le ossa con film del calibro di Pod e Carnage Park è bravo ad allungare il brodo ma dove arriva sicuramente alla sua opera migliore e meglio stilizzata rispetto ai suoi precedenti.

domenica 23 gennaio 2022

Don't look up(2021)


Titolo: Don't look up(2021)
Regia: Adam McKay
Anno: 2021
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Una coppia di astronomi si accorge dell'esistenza di un meteorite in rotta di collisione con la Terra. I due scienziati cercano di avvertire tutti sulla Terra che il meteorite distruggerà il pianeta in sei mesi.

Parabola, metafora, precursore di un avvento nefasto che prima o poi sancirà lo zenit dell'ipocrisia mondiale. Se non sarà un meteorite, saremo noi stessi a decidere il nostro destino affidando alle sorti di un miliardario il destino dell'umanità.
Quasi un eco vengeance, un dramma forte, grottesco e maturo che seppur alzando il livello nella caratterizzazione dei personaggi e rendendoli a tratti bizzarri e stereotipati conduce un'analisi attenta e insolita in un cinema più che mai manifesto nel denunciare catastrofi globali.
Con un cast che mette insieme divi del cinema che si danno da fare divertendosi molto, Adam McKay tira fuori dal cilindro l'ennesimo delirio post contemporaneo: i sopragguardisti.
Di questi tempi ormai, in cui tra complottisti e altro, sembra che l'intera civiltà stia facendo sempre più passi indietro. Il film in questione nel suo essere particolarmente drammatico e triste, riesce a bilanciare bene ritmo, azione, interpretazioni e tutto il resto. Dove Peter Isherwell, interpretato dal camaleontico Mark Rylance sembra l'unione di Zuckerberg, Bezos, Cook e Musk, con un personaggio inquietante e potente capace di decidere le sorti del pianeta e in grado di controllare economia e presidenti. La palmetta se la aggiudica assieme a Cate Blanchett, i due più in forma del film, in grado a loro modo di regalare due personaggi e performance indimenticabili.
Gli sceneggiatori devono essersi davvero divertiti molto come il climax finale dimostra, senza regalare nulla in termini di happy ending ma dando un messaggio di amore e solidarietà

Silent Night


Titolo: Silent Night
Regia: Camille Griffin
Anno: 2021
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Nell, Simon e il loro figlio Art sono pronti ad accogliere amici e parenti per quello che promette di essere un perfetto raduno di Natale. Perfetto tranne per una cosa: tutti moriranno.
 
Tante persone tutte in una casa aspettando la fine del mondo. Qualcosina di Facciamola finita anche se qui è legato all'eco vengeance, ovvero una misteriosa nebbia come quella di Dans la brume che sembra uccidere in malo modo le persone. Quasi non si vede ma l'atmosfera del film della Griffin è palpabile e tangibile. Una paura impossibile da nascondere nonostante si faccia di tutto per girarci attorno senza affrontarla. Il film è un horror delizioso, una grande cena familiare che sembra giocare sulle molteplici differenze tra i protagonisti, tra i segreti mai celati ma che ora finalmente possono essere rivelatori di tanti non detti. Da questo punto di vista gli inglesi sono dei maestri e Happy new year Colin Burstead senza i toni apocalittici rivede in parte lo stesso schema.
Purtroppo non tutto funziona al meglio. Dal personaggio della giovanissima Sophie al fatto che nessuno sembra veramente disperarsi se non Bella che soprattutto nel finale impazzisce del tutto.
Se le prove attoriali non sono affatto male, contando che ci sono diversi bambini, la baracca riesce a mantenersi solida, lavorando di suspance e creando il bel colpo di scena che fino alla videochiamata con la nonna ribalta le sorti e gli intenti del film.


venerdì 24 dicembre 2021

Feast (2021)


Titolo: Feast (2021)
Regia: Lee Haven Jones
Anno: 2021
Paese: Galles
Giudizio: 4/5

Una giovane donna serve un gruppo di ospiti privilegiati a una cena in una casa isolata nelle zone rurali del Galles. Gli ospiti riuniti non si rendono conto che stanno per consumare la loro ultima cena.
 
La natura può vendicarsi in diverse maniere e fattezze. Ad esempio prendendo le sembianze di una donna, di qualcosa scampato ad un incidente o forse deceduta in esso ma riplasmata dagli elementi naturali, uno Swamp Think al femminile molto seducente. In questo clima, l'atmosfera di Feast è incredibile per quanto sia patinata e minimale.
Una casa hi tech, una famiglia disfunzionale dove ognuno sogna la fine dell'altro, destini segnati e una corruzione che serpeggia tra i membri per cercare di salvaguardare i propri interessi con gli ospiti o benefattori che prenderanno parte al banchetto e alla tragedia.
Cadi, la protagonista, rappresenta l'elemento che destabilizzerà mano a mano ogni membro portandolo alla follia e alla disperazione, andando a logorare le proprie paure, lasciando dietro di se una voragine di violenza e crudeltà e facendo mano a mano venir fuori la componente folkloristica e ambientalista nonchè la lotta sociale per le classi meno abbienti come quella di Cadi.
Un thriller sottotono che fino alla fine del secondo atto rimane misterioso, un giallo ambientalista patinato da una fiaba nera folkloristica e post contemporanea. Un film con una galleria di scene assolutamente ed esteticamente scioccanti e cruente senza contare un bel climax che riesce a dare enfasi ad un finale scoppiettante.

domenica 17 ottobre 2021

Tafanos


Titolo: Tafanos
Regia: Riccardo Paoletti
Anno: 2017
Paese: Italia
Giudizio: 3/5

L'evasione di un serial killer e uno sciame di feroci tafani carnivori minacciano un rilassante weekend tra amici.
 
Tafanos è un curioso b movie indipendente italiano. Un horror eco vengeance low budget con diversi richiami al gruppetto di ragazzi da soli nella casa, ai vicini che preludono ad una minaccia incombente, ad un killer che alla fine serve solo come elemento aggiuntivo senza apportare nessun cambiamento e infine una mattanza finale abbastanza soddisfacente per quanto esuli dal prendersi mai sul serio. Infatti è forse questo l'elemento per cui il secondo lungometraggio di Paoletti non perde mai di tono e di ritmo con dialoghi sboccati, coppie di fatto, fattoni e il thc che serve come arma per tenere distanti i tafani assassini. Un'opera simpatica e goliardica che non aggiunge nulla di fatto e ha nella recitazione forse l'elemento più debole eppure diverte e si lascia vedere senza momenti morti ma con un ritmo che cerca sempre di aggiungere qualcosa.

lunedì 9 agosto 2021

Black water abyss


Titolo: Black water abyss
Regia: Andrew Traucki
Anno: 2020
Paese: Australia
Giudizio: 2/5

Un gruppo di amici esplora un remoto sistema di grotte in Australia quando arriva una tempesta tropicale. Mentre restano intrappolati in profondità sotto la superficie dell'acqua, arriva minaccioso un grande coccodrillo assetato di sangue.
 
Black Water del 2007 era l'ennesimo film sui coccodrilli scialbo e noioso. Questo sequel riesce però a fare peggio. Quattro amici più la solita guida che nasconde al gruppo dell'arrivo di una tempesta, un segreto che si cela dietro una gravidanza appare invece come il colpo di scena maggiore del film (il tradimento amoroso in un triangolo che non ti aspetti..) e un coccodrillo nascosto in una profondità rocciosa che non si riesce a spiegare come abbia fatto a sopravvivere.
Il film di Traucki è un assurdo costante, un mettere alla prova la sensibilità e la pazienza dello spettatore dove di fatto non capita quasi mai nulla e dove il climax finale con quella sfida donne vs crocodile è davvero senza senso ed esageratamente tamarra e senza nessuna credibilità, cosa che almeno nei primi due atti seppur esasperato dalla noia il film riusciva almeno a risultare credibile. Seppur la location rimane suggestiva, anche le caratterizzazioni dei personaggi si stemperano velocemente dando la solita noiosa macchietta del dover sfidare la natura a costo della vita in un' atmosfera che non riesce mai ad essere claustrofobica come dovrebbe.

venerdì 9 luglio 2021

Gaia


Titolo: Gaia
Regia: Jaco Bouwer
Anno: 2021
Paese: Sudafrica
Giudizio: 3/5

Durante una missione di sorveglianza in una foresta selvaggia, Gabi e Winston incontrano due sopravvissuti - Stefan e Barend che seguono uno stile di vita primordiale, vivendo da eremiti in una capanna. I due praticano una strana religione, che sembra essere in stretta simbiosi con la natura. Durante la notte Gabi e Winston scoprono la presenza, nella foresta, di strani esseri mutanti a causa di una patologia che pare derivare dai funghi.
 
Gaia è un horror eco-vengeance dove la natura fa da protagonista creando delle creature fungiformi.
Gaia è un film costipato di errori a cui però ho voluto bene dal momento che prova a misurarsi con una trama complessa e diramato in tutte le sue venature di elementi folkloristici, religiosi, contemporanei. Un survivor movie nel pieno di una foresta selvaggia dove un'entità viene nutrita e resa totemica dai suoi sopravvissuti che la temono e al tempo stesso la venerano.
Gaia come la natura, Gabi come l'intrusa nel mondo naturale, la quale pagherà la sua intrusività e curiosità, verrà risparmiata e curata con una formula salvifica e magica e infine dovrà compiere un sacrificio per salvare l'innocente. Gaia è un film per cui bisognerebbe scrivere moltissimo, ci sono tante parti davvero belle come il rapporto tra Stefan e suo padre Barend, che ha scelto la natura e la foresta primordiale, additando come male assoluto l'epoca consumista in cui vivono gli umani.
Le parti nella foresta, la caccia, il procacciarsi il sostentamento, le cure, la parte nella baracca, sono tutte girate molto bene dove anche gli attori riescono ad avere una buona complicità.
Bouwer forse spinge troppo, il suo voler inserire così tanti elementi, la lotta con i mostri, il loro cibarsi e consumare i corpi per trasformarli in qualcosa di unico e mostruoso, la battaglia o meglio lo switch di Barend e il tessere una trama contro di lui da parte di Gabi e Stefan e poi quella parentesi così plateale dove vengono chimati in ballo Abramo e Isacco per quel sacrificio al cospetto dell'albero della vita che assolve e assimila.
Un film con tante scene davvero interessanti, uno sviluppo prevedibile ma con tanti elementi di spicco che riescono a richiamare o tessere una strana e macabra simbologia e un finale tutt'altro che scontato.

mercoledì 2 giugno 2021

In the earth


Titolo: In the earth
Regia: Ben Weathley
Anno: 2021
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 4/5

Mentre il mondo cerca una cura per un virus disastroso, uno scienziato e uno scout del parco si avventurano nel profondo della foresta per ritrovare dei colleghi scomparsi

Ben Weathley è uno dei miei registi post-contemporanei preferiti da sempre.
Uno dei pochi inglesi ad aver con originalità e talento dato risalto al folk horror britannico con tanto di paganesimo, rituali, sette e molto altro ancora, anche se quasi tutte queste caratteristiche risiedono nel suo cult Kill List mentre vengono annusate in A Field In England e a suo modo in veste più da crime-movie ma con alcune incursioni in Down Terrace.
Al momento Weathley viene richiesto addirittura dalle major per il suo enorme talento e lo humor nero che contraddistingue i suoi film. Dopo produzioni enormi come High-Rise per la serie provo sfide che tutti considerano impossibili o remake fatti solo per far cassa come Rebecca, l'autore può con i proventi auto finanziarsi i suoi film preferiti con una produzione low cost e poche ma eccellenti location e un manipolo di attori funzionali.
In the earth è qualcosa di grottesco e assurdo, uno scifi, un eco vengeance, un horror rurale, un survival movie, un dramma sociale, un film sulle distanze e forse molto altro ancora..
Un film suggestivo quanto enormemente complesso scritto dallo stesso regista durante la pandemia dove la fantascienza diventa materiale da scoprire in una metafora sociale in un film peraltro difficile con più sentieri e sotto trame e intenti non sempre così chiari.
In the earth parla di funghi che sembrano ridare vita alla fauna, parla di una meglio non precisata entità folkloristica Parnag Fegg che risiede nel bosco (una specie di Pan) e una strana comunicazione tra natura e uomo che passa sotto diverse stratificazioni e livelli arrivando a far impazzire i due scienziati nascosti nella struttura governativa dentro al cuore del bosco.
La materia è complessa e spesso Weathley incrocia i flussi tra mito e scienza ponendo tante domande e come spesso osa fare regalando poche risposte e dando tanti finali aperti.
I suoi tocchi magici e gli elementi di riconoscimento anche qui non mancano dalle suggestioni, al voler dare un nome a qualcosa quando non è possibile, ai trip collettivi, alle scene di inusitata violenza che dopo il martello iniziale, qui ci regala ferite sotto i piedi, accette e scene splatter come funghi sotto la pelle che sembra debbano portare una sorta di mutazione o malattia o altro ancora.
Un film extrasensoriale perchè soprattutto nel terzo atto quando ormai viviamo al fianco della dottoressa Wendle, tutto sembra ovattato, la natura stessa ingloba e intrappola i protagonisti facendoli impazzire e creando degli intrecci narrativi mica da ridere.
Usando e dando voce alle fobie collettive di tutti i diversissimi personaggi e delle loro apparenti fragilità e complessità Weathley ancora una volta ricalca e cerca di approfondire una tematica ambiziosa e poco trattata da scienza, religione, mito e tecnologia ovvero cercare di capire il segreto di ciò che umano non è, di qualcosa di indefinito e forse alieno, di qualcosa che la natura rivendica e non vuole concedere all'uomo.


Dans la brume


Titolo: Dans la brume
Regia: Daniel Roby
Anno: 2018
Paese: Francia
Giudizio: 4/5

Un giorno una strana foschia mortale scende su Parigi. I sopravvissuti trovano rifugio nei piani superiori degli edifici e sui tetti della capitale. Senza informazioni, senza elettricità, senza acqua o cibo, una piccola famiglia cerca di sopravvivere a questo disastro. Ma le ore passano e una cosa è chiara: l'aiuto non arriverà e sarà necessario provare ad avere fortuna nella nebbia
 
Dans la brume è un disaster movie o eco vengeance con tanto dramma, pathos e azione al punto giusto. Un film per niente scontato dove ancora una volta la metafora su come la natura voglia vendicarsi dell'uomo senza una spiegazione dettagliata su cosa abbia creato questa nebbia (sembra che si sia generata a seguito di un terremoto). Di fatto diventa un survival movie dove il nostro protagonista, un lanciatissimo Romain Duris, deve cercare di salvare la moglie ma soprattutto la figlia Sarah che per una strana malattia è costretta a vivere in una camera stagna e dove apparentemente lei come altri costretti a vivere in quella situazione a causa della malattia rimangono per lungo tempo protetti dalla nebbia. Ma colpirà davvero tutti o come una punizione divina sembra attaccare e uccidere solo gli adulti? Con un finale variabile e molto aperto, il film non manca di portare a casa alcuni colpi di scena, l'happy ending non è mai scontato e le riprese come la nebbia e Parigi sono fotografate ad hoc. Dans la brume evita di esagerare ma sceglie di concentrarsi sul concetto di salvezza e sopravvivenza dove alla fine si è disposti davvero a tutto pur di salvare i propri cari..

domenica 18 aprile 2021

Aracnofobia


Titolo: Aracnofobia
Regia: Frank Marshall
Anno: 1990
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Durante una spedizione entomologica in Venezuela, il professor Atherton scopre una nuova specie di ragno con un potentissimo veleno. In seguito ad un incidente avvenuto durante la spedizione, il ragno in questione viene trasportato accidentalmente fino alla cittadina di Canaima, negli Stati Uniti dove Ross Jennings, medico e aracnofobo, si è appena trasferito con la famiglia per subentrare all'attuale medico. Ben presto inizieranno a verificarsi strani decessi, del tutto simili a letali attacchi cardiaci.

Aracnofobia è il film sui ragni che a distanza di anni continua a invecchiare molto bene.
Prodotto da Spielberg, un film destinato a mettere d'accordo tutti i target possibili, facendo paura ma senza mai mostrare sangue o scene particolarmente paurose. Riesce però a inquietare e a trasmettere una tensione sempre molto palpabile così come un'atmosfera davvero insolita soprattutto quando dalla città ci trasferiamo nel casolare della famiglia Jennings. L'unione tra il ragnetto campagnolo e il ragno potentissimo del Venezuela quasi commuove per la tenerezza di fondo che non avranno gli spietati e letali piccoli ragnetti, frutto di una contaminazione tra specie in grado di gettare scompiglio ovunque. Anche se esagerato il combattimento finale tra Ross accompagnato dalla sua aracnofobia e il ragno alpha, il film grazie anche ad un Goodman in piena forma, e un inizio in quella terra incontaminata nel Venezuela dove si và a caccia di specie nascoste e che forse era meglio non risvegliare, riesce tuttora a rimanere il caposaldo nel suo genere.

giovedì 15 aprile 2021

Block island sound


Titolo: Block island sound
Regia: Kevin McManus
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La famiglia di un pescatore affronta orrori e verità oscure quando sull'isola una forza inquietante comincia a uccidere la fauna e mette in pericolo le loro vite.
 
Block island sound è uno di quegli horror atipici e indipendenti non convenzionali con tanta voglia di fare del bene cercando di trovare una propria collocazione e una originalità trattando temi tutt'altro che semplici.
Un film che ancora una volta, come di recente vari horror hanno saputo dimostrare, di saper incidere con un'atmosfera atipica e un ritmo inusuale portando lo spettatore a farsi un sacco di film prima di arrivare a capire dove gli intenti vogliano andare a parare. Con un sound desineer e una colonna sonora anomala quanto perturbante, il film si colloca nel filone sci-fi mistery, un thriller minimale che cresce fino all'apoteosi finale lasciando sempre le carte scoperte in un mare ancora una volta enigmatico e in grado di rivelare trame inquietanti mischiando teorie fantascientifiche con teorie sui complotti, malattie ereditarie che degenerano velocemente e di fatto una corrente che porta ad un eco-vengeance suggestivo di tutto rispetto.


mercoledì 24 marzo 2021

Beach House


Titolo: Beach House
Regia: Jeffrey A. Brown
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

“Sperando di riaccendere la loro relazione, Emily e Randall sono pronti per festeggiare il loro weekend, scoprendo però che una strana coppia più anziana risiede già li. Sono tutti d’accordo nel condividere la casa e dopo un’indulgente notte di festa, si svegliano in un incubo vivente di proporzioni apocalittiche. “

Ed eccoci qui a parlare di un indie molto interessante. Un eco-vengeance che strizza l'occhio a Lovecraft, i classici sci-fi anni '50, Cronemberg, Carpenter, usando e centellinando quel poco che ha in termini di budget per portarlo al massimo del suo potenziale dimostrando come pur senza un'idea così originale possano uscire fuori delle varianti contaminate ricche di animo e di spessore.
Una sorta di virus aerobico che si fa strada attraverso la nebbia, una pletora di mezzi mutanti che attaccano le persone, bozzoli sul ciglio della spiaggia, vermi che si insinuano nel corpo e altro ancora. Con quattro personaggi, un pò d'erba, dialoghi funzionali a deviare le aspettative per arricchire il climax, si creano le basi per un'atmosfera e degli intenti in un gioco che rivela davvero tante potenzialità citando e attraversando l'orrore cosmico e facendo fare un volo pindarico in termini evoluzionistici alla protagonista e la sua materia di studio.

Anaconda


Titolo: Anaconda
Regia: Luis Llosa
Anno: 1997
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Una spedizione va in Africa per un documentario. Ma ecco che arriva un serpente abnorme che cambia tutti i programmi.
 
Per quanto concerne il filone beast movie sui serpenti, Anaconda vanta sicuramente di essere uno dei prodotti commerciali d'intrattenimento e azione più interessanti della filmografia di genere.
Un budget interessante, attori lanciatissimi, una trama funzionale e una location affascinante.
Anaconda funziona bene perchè nonostante la bestia in questione gioca al meglio il suo ruolo rivelandosi uno dei più efferati cacciatori della sua stirpe, dall'altra parte l'uomo, il forestiero ma anche gli interessi di alcuni gregari trasformano i personaggi come i peggiori mammiferi sulla terra.
Un b-movie che si scontra con tribù indigene, archeologia, antropologia, azione, avventura, horror, thriller; il tutto contaminato abbastanza bene dove il solito ritmo lascia da parte alcuni tempi della narrazione, lasciando sospesa l'incredulità in alcune scene evidentemente esagerate ma che servono in termini di show business. Ciò che funziona è il connubio che si rifà ai classici dove la troupe sonda luoghi esotici e l'avventura traspare molto, come accadeva per alcuni precursori del genere. Senza contare che l'animatronic in questione è davvero realizzato bene così come i suoi attacchi in particolare quello a danno del dottore che provando a lanciarsi da una cascata viene preso al volo dal rettile e stritolato.

martedì 12 gennaio 2021

Relic(1997)


Titolo: Relic(1997)
Regia: Peter Hyams
Anno: 1997
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La biologa Margo Green e il tenente di polizia Vincent D'Agosta devono affrontare e sconfiggere una spaventosa creatura giunta dall'Amazzonia, che compie delitti sanguinari dentro un grande Museo di Storia Naturale, nel corso della sua pomposa inaugurazione, alla presenza di tante autorità cittadine. Come sarà possibile vincere questo mostro, il cui DNA è impazzito?

I film di mostri vanno visti tutti. Seppur con dei difetti enormi come in questo caso un b movie con un buon budget ma tradotto in una messa in scena spesso incerta e con alcuni momenti di noia infinita. Hyams è un buon mestierante che ha saputo tirare fuori dal cappello trashate immani e film molto interessanti come Atmosfera Zero. Il film dalla sua sfrutta un'idea niente male e il mostro via via cresce diventando quella creatura che purtroppo vediamo in una lunga scena solo nel finale all'interno del museo. Eppure la suspance, l'indagine, i corpi sventrati, l'analisi scientifica dove Margo chiederà aiuto al suo mentore e il finale tra fogne e una suggestiva scenografia (nel museo per l'appunto) riesce perlomeno a mantenere costante il ritmo seppur alcune leziose lacune nei dialoghi e in alcune scene piuttosto lente per la struttura narrativa del film

martedì 17 novembre 2020

Kaw-L'attacco dei corvi imperiali


Titolo: Kaw-L'attacco dei corvi imperiali
Regia: Sheldon Wilson
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 1/5

E' l'ultimo giorno di lavoro per lo sceriffo Wayne, che insieme a sua moglie Cynthia sta per trasferirsi in un altro paese in cerca di fortuna. Ma quella che inizia come una giornata qualunque, è destinata a trasformarsi in un terribile incubo. Uno stormo di corvi inferociti attacca all'improvviso gli abitanti della sonnolenta cittadina, uccidendone alcuni e costringendo gli altri a barricarsi in una tavola calda come rifugio di fortuna. Infettati da un misterioso virus, i corvi sono adesso assetati di sangue e carne umana: lo sceriffo e i superstiti dovranno lottare duramente per salvarsi dall'oscura minaccia che incombe su di loro...

Oramai sul cinema di genere quasi tutto è destinato alle piattaforme in streaming oppure all'home-video e come già dicevo le bestie preferite finora continuano ad essere gli squali e i coccodrilli.
Ricordiamolo...erano uccelli e non corvi. Prodotto dallo Sci-Fi Channel per la tv , anche se sotto alcuni punti di vista può assomigliare a UCCELLI di chi sappiamo, Kaw sempre facendo parte di quell'orda di film sui beast-movie mantiene una trama abbastanza banale ma perlomeno convincente anche se col passare dei minuti ha delle lacune nello script che mancano di linearità e coerenza. Il messaggio non è quello che si poteva pensare ma la bastonata concerne l'emisfero religioso e il bigottismo imperante nonchè l'idiozia totalitaria di un paese. Naturalmente appare sempre un "eroe"....
Ciò che colpisce e l'impatto di alcune scene che più che horror sono davvero ridicole ma almeno fanno sperare nell'autoironia che Wilson ha di sè e della sua creazione dopo il simpatico SHALLOW GROUND-MISTERI SEPOLTI .
Senza lodi e senza infamia il film ha almeno il merito di proporre qualcosa di "nuovo"anche se KRABAT uscito l'anno successivo e decisamente meglio anche se completamente diverso.




Fire serpent


Titolo: Fire serpent
Regia: John Terlesky
Anno: 2007
Paese: Canada
Giudizio: 1/5

Una imponente palla di fuoco proveniente dal sole si schianta contro la terra dando origine ad un indistruttibile demone. Mentre le fiamme divampano senza controllo, una creatura infernale prende possesso dei corpi umani che incontra. Un mostruoso serpente di fuoco è pronto a devastare la terra!

Titolo suggestivo per un film quanto mai banale prodotto e destinato al mercato home video con in testa l'attore imbranato di Buffy.
Un alieno o entità che ha solo apparenti forme di serpente attacca seguendo scie di segnali elettrici e dando vita ad un automa con occhi rossi sgargianti che spara direttamente fiammate dagli occhi.
Se pensate che tutto ciò non basti potete ascoltare il monologo del tipo della birreria che spiega l'origine dell'entità facendo riferimento al vecchio testamento con il fuoco divino e altre menate che non vi starò a spoilerare. A parte i particolari agghiaccianti si parla di pessimi effetti speciali, sceneggiatura abbozzata e una recitazione da telefilm di serie b.
Un film da evitare che non riesce neanche a portare a casa qualche buona scena.

domenica 11 ottobre 2020

Blu profondo


Titolo: Blu profondo
Regia: Renny Harlin
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Degli squali dalla struttura genetica alterata vengono impiegati per sviluppare una cura contro l’Alzheimer. Peccato solo che i pescioni mutanti siano diventati anche superintelligenti e comincino a combinarne di tutti i colori…

Bistrattato da quasi tutta la critica, Blu profondo per me rimane un film di puro intrattenimento con un ottimo ritmo, un'idea originale, dei buoni caratteristi e una messa in scena che nonostante gli anni invecchia bene.
Squali da laboratorio, intelligenza da predatori, una caccia all'uomo anzi al team scientifico dove spadroneggia con il suo mascellone Carter Blake una sorta di Acquaman degli squali.
Il b-movie di Harlin, regista partito molto bene per finire molto male, ha un sacco di spunti interessanti e un ritmo strepitoso, con un paio di colpi di scena su chi dovrà morire davvero notevoli e inaspettati. La mattanza degli squali non conosce barriere così come le strategie adottate per cercare di sopravvivere per i nostri protagonisti (alla fine almeno un nero si salva, ma il pappagallo no). Gli effetti speciali beneficiano di un decoroso budget e riescono a non imporsi in maniera esagerata lasciando molto spazio all'atmosfera e ai dialoghi tra gli attori tagliati con l'accetta. Sembra una sorta di Jurassic Park sottomarino per quanto alla fine la storia sia sempre la stessa.

Blu profondo 3


Titolo: Blu profondo 3
Regia: John Pogue
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

La dott.ssa Emma Collins e il suo team stanno trascorrendo la loro terza estate sull'isola di Little Happy studiando l'effetto dei cambiamenti climatici sui grandi squali bianchi che vengono al vicino vivaio.

Ignorando per varie e motivate ragioni il secondo capitolo della saga, questo capitolo finale(?) riesce incredibilmente a tirare sù il morale facendo ben sperare, rincorrendo tanti elementi del primo ma avendo molti meno soldi e volti noti. Alla fine il risultato è positivo. Anche qui una location, un piccolo villaggio di casette di legno in mezzo all'oceano, una sorta di mezza comunità hippy dove la comunione tra le persone porta ad una sorta di benessere e armonia con la natura e l'oceano in cui per dire una giovane coppia afro vede l'uomo andare a pesca con la sua barchetta tutto felice con la moglie che sorridente lo aspetta a casa. Questa tranquillità verrà naturalmente demolita dall'incursione dei ben noti squali geneticamente modificati e rispetto al primo capitolo in cui bastavano gli squali e una tempesta, qui ci sono i cattivoni di turno in memorabili e assurde scene di combattimento a colpi di maschio alfa.