Titolo: Starry Eyes
Regia: Kevin Kolsch
Anno: 2014
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Determinata a diventare un'attrice di
Hollywood, Sarah Walker passa le sue giornate a lavorare, a frequentare gli
amici e a presentarsi ai numerosi casting. Dopo una serie di strani provini,
Sarah viene scelta come protagonista di un nuovo film prodotto da una
misteriosa società di produzione. L'opportunità ben presto avrà conseguenze
bizzarre che la trasformeranno sia mentalmente che fisicamente in qualcosa di
bello e al contempo terrificante.
Starry Eyes è il dramma di una aspirante
attrice che violenta se stessa (poveri capelli) per accettare dei compromessi
che le assicurano una fama che forse non le verrà mai riconosciuta e che la
porta ad estreme conseguenze, mostrandole il vero volto malato e malvagio del
volere essere famosa ad ogni costo.
Il secondo film di Kolsch, dopo il buon
esordio con ABSENCE, colpisce perlopiù con il cinismo e il pessimismo con cui
la coppia di registi tratteggiano la protagonista e im mondo dello spettacolo.
Recuperando temi ormai topici e aggiornandoli
alle ossessioni e alle problematiche attuali, come il precariato e la
flessibilità, i registi disegnano uno dei personaggi femminili più sgradevoli
e, tuttavia, più forti e vividi mai apparsi in un horror. Alex Essoe assolve a
pieni voti lo scopo e il suo viaggio verso la perdita di se stessa ricorda per
certi versi quello di Kayden Rose di THANATOMORPHOSE.
L’unico aspetto che non funziona molto dopo im
primo atto è proprio la discesa negli inferi tratteggiata in modo troppo
didascalico e telefonato.
Da una prima parte in cui im male è
approfondito e nasce dall’interno della protagonista, si passa da tutta la
critica e la sottile ipocrisia che si nasconde in un finto perbenismo e in una
morale bigotta, per diventare poi un revenge-movie in cui Sarah annienterà ogni
cosa fino ad arrivare….