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venerdì 2 agosto 2019

Quake


Titolo: Quake
Regia: John Andreas Andersen
Anno: 2018
Paese: Norvegia
Giudizio: 3/5

Il geologo Kristian Elkjord è un uomo la cui vita privata è appesa a un filo: l'ossessione verso il suo lavoro lo ha portato a separarsi dalla moglie Idun e a trascurare i due figli: lo studente universitario Sondre e la piccola Julia. La sua grande esperienza e il suo intuito di geologo lo portano a scoprire che Oslo è minacciata da un catastrofico terremoto, abbastanza potente da distruggere l'intera città. Convincere di questo le persone che gli stanno intorno sarà un'impresa difficile, ma non abbastanza da scoraggiarlo a tentare di salvare la sua famiglia intrappolata in uno dei grattacieli più alti di Oslo, duramente colpito dallo sciame sismico che violentemente sta demolendo ogni cosa

Quake è il sequel di Wave film sempre Norvegese uscito nel 2015. Un disaster movie che se nel film precedente descriveva uno tsunami omicida, qui prende in analisi un terremoto devastante descrivendo una tragedia messa a punto con un lavoro in c.g abbastanza carente e ahimè non riuscendo ad essere così accattivante e pieno di ritmo come il precedente.
Stesso protagonista, i concetti fondamentali sono gli stessi: una troupe scientifica che prende alla leggera alcuni segnali di pericolo e il nostro protagonista che solo contro tutti (in realtà qualche aiuto arriva) dovrà difendere la sua famiglia a tutti i costi purtroppo con alcuni importanti e drammatici colpi di scena. Quake è interessante perchè non fa sconti, da questo punto di vista Andersen concede poco, sbaglia molto in una fase preparatoria e pre apocalittica macchinosa e ridondante in cui si prende davvero troppo tempo descrivendo alcune sotto dinamiche peraltro nemmeno poi così funzionali alla narrazione. C'è da dire che però non prende alla leggera il fenomeno senza descriverlo all'americana con scene strappalacrime e un happy ending finale.
Andersen rifugge dai soliti clichè commettendo qualche errore nella solita catarsi dell'eroe che non viene preso sul serio fino a quando il disastro è ormai inevitabile.
Kristian è interessante per come viene caratterizzato. Un padre che ormai ha perso tutto per un tremendo esaurimento nervoso dal momento che non è riuscito a salvare tutti quelli che avrebbe voluto nella tragedia del fiordo di Geiranger.
E'nervoso, riconosce a stento i figli, cerca una riconciliazione con la moglie ormai quasi impossibile e non nasconde una crisi di pianto dimostrando di fatto di essere molto fragile e vittima di un trauma che non sembra riuscire a superare anche se per l'opinione pubblica è un eroe.
The Quake: Il terremoto del secolo finisce raccontando di cosa accadrebbe oggi se un violento terremoto colpisse la città di Oslo. La capitale della Norvegia infatti nel 1904 venne colpita da un terremoto di magnitudo 5,4 della scala Richter dove l'epicentro fu individuato nell'Oslo Rift, un graben che attraversò tutta la città.