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domenica 20 novembre 2022

Halloween ends


Titolo: Halloween ends
Regia: David Gordon Green
Anno: 2022
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
 
Quattro anni dopo gli eventi di Halloween Kills dello scorso anno, Laurie vive con la nipote Allyson e sta finendo di scrivere le sue memorie. Michael Myers non è più stato visto da allora. Laurie, dopo aver permesso allo spettro di Michael di determinare e guidare la sua realtà per decenni, ha deciso di liberarsi dalla paura e dalla rabbia e di abbracciare la vita.
Ma quando un giovane, Corey Cunningham, viene accusato di aver ucciso un ragazzo a cui faceva da babysitter, si scatena una cascata di violenza e terrore che costringerà Laurie ad affrontare finalmente il male che non può controllare, una volta per tutte.

David Gordon Green è un grande regista e la sua filmografia lo dimostra. Un autore che sa come muovere la macchina da presa e anche in questo caso, nello specifico, la regia rimane la cosa migliore del film. Eppure non possiamo esimerci dal dichiarare questa ultima trilogia come la saga meno d'impatto per un capolavoro firmato nel '78 dal maestro dei maestri. Se l'HALLOWEEN del 2018 non era male, lo stesso non si può dire per HALLOWEEN KILLS del 2021 dove Laurie Strode quasi non appariva e tra sbalzi temporali e il matto come capro espiatorio il film era davvero di poco conto. Questo HALLOWEEN ENDS sinceramente lo difendo, è la perfetta via di mezzo tra il primo e il secondo. La storia non è affatto male soprattutto su come viene costruito questa sorta di male che non muore ma che cambia solo forma, e alla fine della fiera questo capitolo chiude un cerchio e lo fa nel modo più imprevisto che ci si potesse aspettare. Nonostante la violenza e la sua esasperazione toccata dal dittico di Rob Zombie, che sinceramente ho amato trattando le origini nella maniera più crudele possibile, in questo finale di serie, Green sembra tornare alla sua politica d'autore firmando appunto un film per certi versi politico quello che tiene il protagonista iconico (il serial killer con la maschera) fuori campo per parlare dichiaratamente e lucidamente dell’America moderna più paranoica e giustizialista come lo era per certi versi l'originale.