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lunedì 24 dicembre 2012

Children


Titolo: Children
Regia: Tom Shankland
Anno: 2008
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5

Due sorelle cercano di riappacificarsi trascorrendo insieme con le proprie famiglie il Natale in un cottage di montagna. I bambini però cominciano presto a comportarsi stranamente: dapprima si ammalano e vomitano, poi cominciano una escalation di aggressività nei confronti degli adulti che li porta a compiere insani gesti...

Ancora una volta l’Inghilterra coglie la palla al balzo sfruttando la tematica del bambino serial killer e portandolo a quegli eccessi che prima d’ora non si erano ancora visti.
La dimensione grottesca della vicenda lascia alquanto basiti sulla ferocia dei piccoli protagonisti.
A differenza delle molteplici pellicole che vedono sempre protagonisti dei bambini, qui la sceneggiatura, grazie al guizzo e al talento di Paul Andrew Williams lo sceneggiatore del divertentissimo THE COTTAGE, è tutto tranne che scontata.
Girato con pochi soldi ma con tante speranze, l’opera migliore di Shankland ha proprio il suo grande valore nella messa in scena grazie ad un cast convincente soprattutto tra i piccoli marmocchi che rischiano di rimanere impressi a vita per le loro piccole facce diaboliche.
Il motore della storia dunque accende anche parecchie riflessioni come già, anche se con un plot diverso, succedeva per il magnifico MA COME SI PUO’UCCIDERE UN BAMBINO dando spunto a parecchie situazioni in cui ci si chiede come ci si dovrebbe comportare.
Ecco forse tra tutti i film a partire da IL VILLAGGIO DEI DANNATI fino a CHILDREN OF THE CORN, quello che proprio più di tutti si avvicina è proprio il film di Serrador.
Ci troviamo ormai visto il grosso numero di pellicole a parlare di un vero e proprio sotto-genere con protagonisti i bambini malefici o diabolici oppure con altre situazioni analoghe che traggono spunto dalla fantascienza o da qualche virus o mutazione genetica.
The Children cercando di rimanere al riparo da una narrazione troppo irreale, lascia il segno proprio perché strettamente verosimile e dunque approfondisce e crea ancora più tensione senza dover ricorrere a tecniche digitali o quant’altro.