Titolo: Estranged
Regia: Adam Levins
Anno: 2015
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 2/5
January ha perso la memoria e anche
l’uso delle gambe in seguito a un terribile incidente. Costretta su
una sedie a rotelle e affetta da amnesia, la giovane ritorna nel
maniero abitato dalla sua famiglia dalla quale era fuggita sei anni
prima e che ora, con orrore, imparerà di nuovo a conoscere. I suoi
parenti infatti non sono così amorevoli come sembrano.
Di nuovo un ritratto di una famiglia di
psicopatici.
MISERY che incontra Harvest
che incontra per un attimo Violent
Kind.
Pur avendo a disposizione un buon cast,
alcuni momenti di suspance credibili e una costruzione che ci mette
un po ad ingranare, Estranged ha il limite maggiore in una precoce
consapevolezza di ciò che avverrà.
January la protagonista, è questo
l'elemento più interessante del film, cerca di costruire ciò che è
successo all'interno della casa, il perchè sia dovuta fuggire con il
ragazzo e come mai quest'aria di mistero aleggia dappertutto in un
quadro disfunzionale in cui questo nucleo sembra non poter concepire
qualcosa che non vada oltre l'estrema visione dei rapporti familiari.
Purtroppo un finale scontatissimo che
piega e distrugge quel poco di buono che il film nella sua minimale
costruzione cercava di portare avanti è l'apice di una vicenda che
pur mossa da pregevoli intenti, poco originali ma comunque
interessanti, non riesce a dare quel colpo di scena finale che poteva
risanare un quadro generale confuso e poco avvincente.