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giovedì 3 dicembre 2020

Dark and the Wicked


Titolo: Dark and the Wicked
Regia: Bryan Bertino
Anno: 2020
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

I fratelli Louise e Michael sono costretti a tornare nella fattoria di famiglia, nell’entroterra americano, per assistere la madre nell’accudimento del padre, costretto a letto e ormai in fin di vita. Louise e Michael si rendono però ben presto conto che la madre assume comportamenti particolarmente strani e paranoici, frutto non solamente dello stato di salute del marito, ma anche di qualcosa di diverso, misterioso e sinistro. Con il susseguirsi di eventi agghiaccianti e inspiegabili, i fratelli comprendono che una forza invisibile e maligna aleggia sulla loro casa, ed è pronta a impossessarsi di tutti i membri della famiglia.

Avercene di Bryan Bertino e di atmosfere inquietanti senza dover far nulla di che ma sfruttando bene un senso di angoscia e una paura permanente all'interno di una piccola fattoria.
Una location, due fratelli, tanti sensi di colpa, due anziani che semplicemente non c'è la fanno più assistendo impotenti a qualcosa che si sta impossessando della casa. Qualcosa che non ci è mai veramente dato sapere, trattandosi di una presenza che sembra cibarsi della morte stessa, arcaica e intelligibile. E così tra ululati notturni di bestie che puntano il gregge di capre, visioni inquietanti notturne, entità malvagie, mali invisibili, presenze e possessioni, suggestioni e allucinazioni, entriamo nell'orrore domestico e soprannaturale dell'ultimo intenso dramma di Bertino, a mio avviso il suo film più personale e maturo dopo Monster(2016).
Un'opera che si prende molto sul serio con pochi e attenti dialoghi, tanti primi piani, facce devastate dall'angoscia e dalla voglia di mollare e andarsene dimenticando i fantasmi del passato per non dover soccombere ad uno stato di ossessione costante (il climax finale per Michael è un colpo al cuore). Con un ritmo lento e minimale Bertino ci mette su un vassoio una prelibatezza dolorosa e lacerante, una situazione disperata che diventa sempre più devastante non lasciando spazio alla salvezza o alla speranza.