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sabato 27 giugno 2015

Simon Killer

Titolo: Simon Killer
Regia: Antonio Campos
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Uno studente del college laureato da poco vola a Parigi per lasciarsi alle spalle l'ex fidanzata. Partito con molte speranze, non riesce però a non pensare alla grave perdita ed essere uno straniero in una terra straniera aggrava solamente la sua situazione. Quando si innamora di una giovane prostituta, per lui ha inizio una difficile odissea.

“Visto da vicino nessuno è normale"
Il merito del film di Campos, regista indie newyorchese che aveva già fatto parlare di sè per AFTERSCHOOL, è di rimanere sempre in una via di mezzo tra esplosioni di violenza e calma apparente, grazie anche alla recitazione di un attore come Corbet, indimenticabile nel film MYSTERIOUS SKIN, che sempre con quell'aria da psicopatico ambulante, convince in un ruolo e una caratterizzazione rischiosa e scomoda.
Simon in fondo crea subito un'empatia forte con il pubblico, le sue scelte e le sue azioni sono impulsive e altalenanti, la sua psicologia è fragile quanto contraddittoria, trovando un perfetto sodalizio in una terra straniera, come quella di Parigi, che sembra periferica e pericolosa oltre che ostile (eccezzion fatta per alcuni incontri con delle ragazze solo apparentemente ingenue).
Uno studente neolaureato che dietro la parvenza da bravo ragazzo nasconde una fragilità allarmante, un border line, lo conosciamo e lo scopriamo poco per volta, camminando assieme a lui vedendolo cambiare e crescere in un rapporto anomalo con una bellissima prostituta molto più matura di lui.
Simon Killer è un film spiazzante e in parte disturbante, destinato a far parlare di sè nel territorio dell'indie perché così “estremo” nelle sue intenzioni da suscitare inevitabilmente una reazione, che come dicevo Campos è molto in gamba a non far mai diventare gratuita, ma giocata su degli elementi realistici e verosimili.

Un film in fondo ricco di intuizioni con un climax finale abbastanza originale e alcune musiche davvero raffinate.