Titolo: Mister Lonely
Regia: Harmony Korine
Anno: 2007
Paese: Gran Bretagna/Francia
Giudizio: 3/5
A Parigi un giovane americano che lavora come sosia di Michael Jackson incontra Marilyn Monroe che lo invita in una comune di sosia in Scozia dove vive con Charlie Chaplin e sua figlia, Shirley Temple.
Korine è uno di quegli outsider come Noè e pochi altri che considero fondamentali nel nostro cinema contemporaneo. Slacciati dalle lobby e dediti a fare ciò che più gli piace, si sono sempre conquistati (critiche comprese), un certo pubblico e un loro stile autoriale di tutto rispetto.
Mister Lonely è considerato forse il film minore del regista, errore fondamentale, dal momento che non essendo un esercizio di stile, queste storie d'amore e questo bisogno di assomigliare ad un altro, soprattutto in questi tempi, sono temi importanti e attuali in un'opera coraggiosa che racconta una sofferta e romantica storia d'amore.
Staccandosi da GUMMO e JULIEN DONKEY-BOY, Korine si avvicina sempre a queste sorte di guest house, quasi cascine, comuni, in luoghi per certi versi remoti e atipici come il suo sguardo nel cogliere le inquadrature, e una fotografia attenta e mai banale ad inquadrare dettagli interessanti e a volte scomodi, oltre che regalare colori a profusione e quadri di una bellezza quasi perfetta.
Jackson incontra Marilyn. I due si parlano e lei lo convince a trasferirsi su un'isola al largo della Scozia, in cui vivono Abramo Lincoln, Charlie Chaplin, il Papa, la Regina Elisabetta e molti altri sosia come loro. La vita di comunità è serena e pacifica. Decidono di preparare uno show, in cui possano dimostrare la loro bravura nell'essere sosia. Korine scegliendo un cast di prim'ordine, parla di solitudine e di maschere tristi con una narrazione lineare e convenzionale, regalando il suo film più alternativo e libero, una poesia sull'amore e sulla difficoltà e la paura di rimanere soli.