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martedì 15 novembre 2011

Danny the Dog


Titolo: Danny the Dog
Regia: Louis Leterrier
Anno: 2005
Paese: Usa/Francia
Giudizio: 2/5

Da quando Bart ha sottratto Danny alla strada quando questi aveva 4 anni, l’ha sempre trattato come un cane, addestrandolo letteralmente ad attaccare. Danny oggi è la sua arma per eccellenza, capace al primo ordine di gettarsi su chiunque senza lasciargli il minimo scampo. Tagliato fuori dal mondo, Danny non ha altra scelta che accettare questa esistenza da bestia sino a che, per caso, non incontra Sam, un cieco che si guadagna da vivere accordando pianoforti. Sam e sua nipote Victoria faranno scoprire a Danny un’umanità che sino ad allora gli era sconosciuta, o meglio vietata

Leterrier ha un solo pregio quello di aver girato due episodi (i migliori) di una delle saghe più tamarre americane degli ultimi anni in co-produzione con la casa di Besson (anche sceneggiatore) ovvero THE TRANSPORTER.
Gli altri suoi film come d’altronde il suo cinema è basato quasi esclusivamente sull’azione e sulle  produzioni titaniche come ad esempio SCONTRO TRA TITANI.
Danny è l’esempio di una improbabile conciliazione tra il cinema di Li delle arti marziali e un impianto che ricorda per certi aspetti THE KISS OF THE DRAGON ma che dal secondo atto vira verso contenuti diciamo sociali. Ed è proprio su quest’ultimo aspetto che Danny delude enormemente risultando melenso e in alcuni momenti davvero patetico (gli insegnamenti di Freeman a Li sono quanto di più brutto si potesse aspettare.
Peccato perché la scena iniziale come alcune al’interno dell’arena almeno da parte di Li sono ottimamente realizzate con un solido contributo nelle coreografie.