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giovedì 1 novembre 2012

Resident Evil-Damnation



Titolo: Resident Evil-Damnation
Regia: Makoto Kamiya
Anno: 2012
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

L’agente americano Leon S. Kennedy si è infiltrato in una zona dell’est europeo per verificare le voci che parlano dell’utilizzo di armi bio-organiche in una cruenta guerra civile in atto. Gli ordini però vengono cambiati repentinamente all’agente viene chiesto di lasciare immediatamente la zona a causa di un imminente intervento che vedrà gli eserciti di Stati Uniti e Russia invadere e occupare la zona.
Deciso a scoprire la verità, Leon ignora i nuovi ordini e decide di proseguire all’interno dei confini della capitale, in cerca di prove di quello che si rivelerà un complotto che coinvolge la massima autorità governativa, il presidente della repubblica Svetlana Belikova.

Non sempre i sequel solo all’altezza dei predecessori. Damnation ne è una prova evidente. Purtroppo costellato da lenti e monotoni dialoghi circa dettagli burocratici sull’escalation al potere, manca in tutta la parte centrale di azione che dovrebbe essere il vero motore del lungometraggio d’animazione basato sul franchise videoludico della nipponica Capcom.
Dalla resistenza, all’azzardo e l’uso improprio delle armi bio-organiche fino a farne le dovute spese, Leon dovrà cercare di sgominare un piano politico che sembra folle quanto assolutamente assurdo.
La cosa che non avrei mai pensato era quello di arrivare verso il finale, quando entrano nel vivo del film i super-cattivoni governativi, è provare una pena incredibile per i poveri Licker e vederli morire così uno dopo l’altro mi ha lasciato basito.
In realtà la sorpresa-delusione del film è che gli zombie non sono presenti o almeno la scelta e la storia è incanalata per cercare di descrivere qualcos’altro.
Nel finale per sgominare i piani di Svetlana ci pensano addirittura russi e yankee insieme. Più assurdo di così.