Titolo: Rivincita di Casale Monferrato
Regia: Rosy Battaglia
Anno: 2017
Paese: Italia
Festival: Torino Underground Cinefest
5°edizione
Giudizio: 4/5
“La rivincita di Casale Monferrato”
è il titolo del documentario d’inchiesta che racconta le vicende
della città simbolo nel mondo della battaglia contro l’amianto.
Meglio dire che racconta le vicende di una comunità, perché a venir
presentate sono le storie di donne e uomini che da decenni lottano
per veder riconosciuta la nocività delle polveri create dall’azienda
Eternit, la più grande fabbrica d’amianto in Europa. Storie di
dolore, che sono divenute storie di resistenza prima e di speranza
poi, quando Casale, dopo aver pagato un prezzo di oltre 3 mila morti
- con ancora oggi decine di nuovi casi all’anno di mesotelioma
pleurico e altri tumori polmonari - mano a mano è divenuta una delle
città in cui il processo di eliminazione dell’asbesto dagli
edifici pubblici e privati è sostanzialmente completato.
Un’operazione immane, dal momento che il nostro stivale è
ricoperto da nord a sud da colate di cemento-amianto ( si stimano
fino a 300 mila siti contaminati).
Torino è una città che non si ferma e
non ama stare zitta e seduta.
Questo documentario girato dalla
Battaglia è la dimostrazione di come una rete nazionale di cittadini
si mettano assieme per dare vita ad un progetto come quello del
crowdfunding.
Il documentario-inchiesta prodotto dal
basso, al suo debutto nazionale al Circolo della Stampa a Torino è
stato reso tale anche grazie al sostegno della Federazione Nazionale
della Stampa Italiana (FNSI), l’Associazione Stampa Subalpina, al
contributo straordinario dell’Associazione Familiari e Vittime
dell’amianto (AFEVA ONLUS) di Casale Monferrato, con il Patrocinio
e il contributo straordinario del Comune di Casale Monferrato
Combattere per la tutela della salute,
perchè alcuni errori non possano più ripetersi, credere nelle
istituzioni, nella legge e nella sua applicazione? Un documentario
racconta il caso degli abitanti di Casale Monferrato, che non solo
non si sono arresi al dramma causato dall’amianto di Eternit, ma
hanno continuato a portare avanti la lotta attraverso la cultura, la
memoria, le bonifiche e la cura di chi soffre manifestando per i loro
diritti, per coloro che sono morti e che meritano giustizia.