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lunedì 25 febbraio 2013

Highlander

Titolo: Highlander
Regia: Yoshiaki Kawajiri
Anno: 2007
Paese: Giappone
Giudizio: 2/5

L'Highlander Colin MacLeod viaggia con il saggio fantasma Amergan alla ricerca del despota immortale Marcus Octavius, che ha ucciso Moja - l'amante di Colin - nelle pianure celtiche molti secoli prima. Giunto a New-York si trova di fronte ad una città completamente in rovina, con la popolazione decimata da un terribile virus e oppressa dal terribile Octavius; MacLeod si trova così diviso tra il soccorrere i superstiti e liberarli dalla tirannia di Marcus e il dare la caccia alla propria nemesi per portare a termine la sua vendetta, in una delle battaglie più epiche della storia degli Highlanders. Nel frattempo Colin incontra la bellissima Dahlia, una ragazza in lotta per la libertà misteriosamente legata a Moja

Diciamo che le aspettative erano alte sulla presenza di questo lavoro d’animazione che narrava le gesta di MacLeod in chiave post-moderna e cyber-punk. Purtroppo il risultato finale non è stato all’altezza delle aspettative. I punti deboli del film sono la poca incisività della storia (soprattutto nella seconda parte con la storia in parallelo del virus), la scarsa caratterizzazione di alcuni personaggi e la location post-apocalittica che poteva essere meglio sfruttata. Diciamo che l’ingresso dell’eroe che viaggia attraverso le epoche in una New York derelitta armato di katana e uno dei momenti migliori a discapito di tutto il frenetico baccano finale che non riesce a essere funzionale e ricongiungibile alle note d’intenti del motore d’azione.
Il lavoro e lo sforzo del regista che cerca più che mai di deliziarci con un’intensa stilizzazione di ogni singolo connotato del film non riesce a regalare le stesse emozioni di fondo di altri suoi lavori certamente meglio riusciti come ANIMATRIX,NINJA SCROLL e VAMPIRE HUNTER D.
Con un budget sicuramente più limitato Kawajiri rimane imbrigliato dietro una storia scritta da Abramowitz troppo altalenante e con un protagonista che nei suoi silenzi non trova quella poesia e quell’espressività come capitava per il ninja silenzioso.
Anche se visivamente impeccabile cade dietro troppe indecisioni e passaggi a rilento che in numerosi casi all’interno del film ne smorzano il ritmo e appassiscono le speranze di sapere che cosa ci aspetta dal primo all’ultimo minuto.