domenica 8 marzo 2020

Gerontophilia


Titolo: Gerontophilia
Regia: Bruce LaBruce
Anno: 2013
Paese: Canada
Giudizio: 3/5

l giovane Lake viene licenziato dalla piscina in cui lavora come bagnino perché durante un’operazione di salvataggio di un anziano cliente ha avuto un’erezione. Grazie alla madre trova un impiego come portantino in una casa di cura, dove fa amicizia con Melvin, un ex-attore di teatro abbandonato lì dal figlio. Lake, che ha una relazione con la coetanea Desirée, appassionata cultrice delle rivoluzionarie femministe, si innamora ben presto di Melvin, e vorrebbe esaudire il suo ultimo desiderio, quello di rivedere l’Oceano Pacifico

Spero tanto che il cinema di Bruce LaBruce cresca come questo film senza paralizzarsi troppo sul dover mostrare e cercare di scandalizzare in un epoca in cui non ci scandalizza più di nulla. Forse questo prematuro film è un inizio mettendo da parte i suoi primi indie dove zombie gay si inchiappettavano.
Vedere comunque un’ottantenne che si slingua con un adolescente non è un elemento da poco.
A volte l’omosessualità di alcuni registi non esita a mostrarsi in tutta la propria spregiudicatezza. Questo è un vantaggio e un’arma nel cinema quanto ti chiami Gregg Araki o Dolan. LaBruce deve affinare questa tecnica cercando di lavorare di più sul plot, sulla storia, quando invece dal punto di vista tecnico ormai è abile nel saper condurre una sua idea di cinema e inquadrarlo a dovere.
Sembra che il regista canadese in mancanza di idee o di storie affascinanti vada alla continua ricerca dei pochi tabù rimasti in un film che per fortuna ha una storia anche se prematura e asciutta che parte con lingue tra giovani per finire con quelle date ai vecchi. Per fortuna sembra e forse in questo l’età che avanza è un fattore importante che cominci a cercare di essere meno provocatorio almeno nel fatto di celare ciò che prima era orgogliosamente esibito. Se il protagonista del film è inesistente per espressività e coinvolgimento, è la sua curiosità prima intrappolata e poi sdoganata quando si rende conto di essere da sempre passivo e intrappolato tra due donne che decidono per lui e fanno di lui ciò che vogliono a venir fuori e sentire quel bisogno di rendersi autonomo e provare senza i consigli di nessuno.

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