domenica 8 marzo 2020

Come to daddy


Titolo: Come to daddy
Regia: Ant Timpson
Anno: 2019
Paese: Usa
Giudizio: 3/5

Durante una visita nella casa del padre, con cui non ha più molti rapporti, il trentenne Norval si ritrova suo malgrado intrappolato in un micidiale complotto. La scomparsa improvvisa del padre lo costringerà a portare a termine ciò che l'uomo ha lasciato incompiuto.

Come to daddy entra di default nell’universo degli indie horror che al cinema non vedremo mai contando che a parte rari casi dobbiamo arrenderci a cagate mostruose come Annabelle 2 e tutti i suoi simili.
Di nuovo una menzione speciale bisogna farla verso il reparto produttivo che in questi casi conta davvero molto. Ant Timpson il regista, è il produttore di film folli e pazzeschi come Turbo KidGreasy StranglerDeathgasm e ABC OF DEATH tutte pillole che un cultore del cinema di genere deve per forza aver visto. Wood è sempre stato un attore mediocre e il film in questione più che un horror è un thriller legato tutto ad un colpo di scena che purtroppo è abbastanza telefonato prima che arrivi (Visit da questo punto di vista aveva fatto molto meglio). Però Timson inserisce elementi sporchi e grotteschi, strapazza il suo protagonista fino a farlo diventare una macchina letale, infarcisce tutto in uno strano sogno o son desto (basta vedere la lama nel viso di Norval nel climax finale) e poi in quello strano hotel inserisce corpi nudi, orge e donne che sodomizzano i loro clienti. Insomma non avendo molto da dire inserisce tanti wtf che da un lato fanno sorridere ed empatizzare sempre più per Norval, dall’altro fanno storcere la bocca intuendo dove tutto andrà a finire. Menzione speciale a come vengono cestinati i cellulari (ha uno smartphone fatto d’oro e disegnato da Lorde, ne esistono solo 20 esemplari al mondo) e alle cazzate mostruose di Norval che nel primo atto dove vengono seminati svariati elementi se ne esce dicendo che conosce Elton John e Kendrick Lamar. Nel cast bisogna sottolineare la presenza di un outsider indiscusso come Michael Smiley che spesso si abbandona a ruoli e film atipici confermando un grande talento e per finire a tanti elementi che sanciscono una messa in scena e un’atmosfera condita da colori e presenze accattivanti.

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