Titolo: Suburra
Regia: AA,VV
Anno: 2018
Paese: Italia
Stagione: 1
Episodi: 10
Giudizio: 4/5
La serie segue le vicende di alcuni
personaggi tra politici, criminali e persone comuni, che rimangono
coinvolti negli affari malavitosi della città di Roma.
Febbraio 2008: dopo l'annuncio delle
dimissioni da parte del sindaco di Roma, il criminale noto come
Samurai ha solo 21 giorni per terminare l'acquisto di alcuni terreni
del lungomare di Ostia e far approvare alcuni piani edilizi dal
comune. Tali terreni sono infatti nelle mire delle mafie del sud
Italia, che vogliono costruirvi un 'porto' utile al traffico di droga
(principale attivitá delle famiglie di Aureliano e Spadino) e
cominciare a fare affari nella capitale.
Aureliano vive con il padre, che mal
sopporta, e con la sorella Livia, e sogna di costruire uno chalet sui
terreni di Ostia di appartenenza della madre, morta molti anni prima.
La famiglia Adami si oppone fermamente al progetto di Aureliano;
infatti sia Livia che il padre non informano Aureliano del progetto
in porto. Spadino appartiene ad una famiglia di etnia sinti.
Nonostante sia omosessuale, viene costretto a sposare una ragazza
tramite un matrimonio combinato organizzato dal fratello maggiore e
dalla madre. È disinteressato completamente alle attività criminali
organizzate dalla sua comunità e non accetta il ruolo attributogli
dalla famiglia. Entrambi fanno parte di due famiglie nemiche nelle
quali non hanno spazio per realizzarsi, pur diventando amici durante
lo svolgimento della serie.
Gabriele sembra il classico bravo
ragazzo, è il figlio di un poliziotto. Vive con il padre, ma
all'insaputa di questi si destreggia tra l'università e lo spaccio
di cocaina, rifornendo tutte le feste della Roma benestante, durante
le quali in genere partecipano personalità politiche, clericali e
criminali. Egli viene usato come pedina da Samurai per i suoi
interessi. Sara è un revisore di conti spregiudicata, lavora in
Vaticano e insieme al marito gestisce una società interessata ai
terreni di Ostia, mirati da Samurai. Amedeo Cinaglia è invece un
politico, consigliere comunale del comune di Roma, onesto e
idealista, sente fortemente il senso di dovere nei confronti
dell'elettore ma è pieno di rancore nei confronti del partito in cui
non si sente rappresentato, anzi sottovalutato nonostante il suo
lavoro in commissione e la sua integrità. Vive un conflitto interno
legato alla sua morale, ma sarà costretto a scendere a compromessi
con Samurai per raggiungere i suoi obiettivi, passando dall'altra
parte. Entrambi sono coinvolti loro malgrado nell'affare dei terreni
di Ostia, la prima come antagonista di Samurai, l'altro come pedina.
Suburra, la serie, è il prequel del
film Suburra
diretto da Sollima nel 2015.
Dopo la Banda della Magliana e dopo una
serie di film su tematiche analoghe, l'Italia "scopre" in
massa l'esistenza dell'intricata rete criminale della capitale e che
la serialità e il crime movie sono i due ingredienti che il pubblico
di nuova generazione per ora sembra apprezzare di più.
L'Italia c'è poi da dire non è stata
mai avvezza al fenomeno delle serie tv come in America o anche in
alcuni paesi europei. In più quelle poche apparse negli anni vanno
davvero dimenticate o meglio hanno il limite di poter piacere quasi
solo al nostro pubblico senza il valore commerciale di venderle
all'estero e quindi poterci investire.
Suburra non è una serie a mio avviso
scritta così bene come Gomorra-Season
3 (la produzione è la
stessa, Cattleya, e la cosa più vicina ad uno showrunner) ma
sicuramente ha vinto la sfida di riuscire a regalare pathos, azione,
sentimenti ed emozioni, tantissimo ritmo e una messa in scena come si
deve e al pari degli altri paesi. Questo è commercialmente
importante.
Avevo tantissimi dubbi, paure e
perplessità sul fatto che fosse la prima serie televisiva italiana
prodotta da Netflix. Come con i cugini di Scampia, anche in questa
prima stagione i giovani sono i protagonisti. Un trio davvero
eterogeneo che racchiude tutto il meglio e il peggio di Roma su tre
esempi di famiglie e modi di intendere la politica, la giustizia, la
corruzione e gli affetti.
Da questo punto di vista la scrittura
si prende il suo tempo, ma non troppo, per raccontarci i nostri
protagonisti, alleanze e famiglie.
L'orgoglio alla base di Aureliano,
l'irruenza di Spadino, l'ambiguità di Gabriele. Tutto sembra
ribadire come una cartina quali facce e contorni conosceremo per
l'intera stagione.
E i temi vanno dall'impossibilità di
governare Roma, a detta del Samurai (uno dei personaggi più riusciti
anche come attore dopo l'insopportabile Amendola anche se parla
troppo) potendola solo amministrare grazie agli accordi e le larghe
intese con lo stato qui interpretato dal politico incorruttibile
quello che poi diventerà Favino nel film, rappresentato dal
presiedente del consiglio comunale di Roma, così come il personaggio
complesso, ambizioso e con uno switch a metà stagione inaspettato
del revisore dei conti del Vaticano.
Suburra trascorre piacevolmente per
tutti i suoi dieci episodi portando però mano a mano che le vicende
prendono una piega ormai abbastanza scontata che si potesse cercare
di fare qualcosa di più aggiungendo altro e/o agitando di più le
acque su una capitale che sta letteralmente precipitando.
Soprattutto il Vaticano con la storia
del ricatto al prete che poteva essere molto più accattivante prende
subito un'altra piega allontanandosi dal triangolo Stato-Mafia-Chiesa
ma mirando gli intenti solo sulle prime due.
10 episodi per 7 giorni che raccontano
come nel bel brano di Piotta i 7 vizi della capitale.
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