Titolo: Je ne suis pas un salaud
Regia: Emmanuel Finkiel
Anno: 2015
Paese: Francia
Giudizio: 4/5
Eddie vive in periferia. Una sera è
aggredito con brutalità da alcuni balordi. Quando la polizia gli
mostra gli indiziati lui denuncia Ahmed sapendo che non c'entra
niente con l'aggressione. Il giovane di origini maghrebine viene
arrestato, mentre Eddie riprende il suo difficile rapporto con la
moglie e il figlio. Presa coscienza della gravità del suo gesto,
Eddie si fa in quattro per ristabilire la verità dei fatti. Pronto a
perdere tutto...
Il film di Finkiel riflette e si interroga su una situazione attuale e di rilievo nella Francia post-contemporanea. Di fatto costituisce un segmento prezioso e importante per dare voce ad alcune situazioni che possono esplodere generando paure e portando a galla xenofobie mica tanto represse.
Il senso di sicurezza, di protezione,
in Francia soprattutto, è un argomento molto sentito.
Un problema attuale che porta diversi
autori ad interrogarsi come è capitato recentemente per il bel Coup
de Chaud, Nocturama
e Paris
Countdown, etc.
Je ne suis pas un salaud indaga
sull'identità individuale di un paese che ultimamente sta avendo
diverse crisi e al di là del fare o meno parte dell'Europa con la
Brexit, parlando e non può non farlo, di integrazione senza
retorica portando in cattedra l'altro culturale dello scontro di
civiltà profetizzato da Hungtington. Proprio ora il cinema ha un
compito importante ovvero quello di far riflettere su se stesso, di
interrogarsi sulla gravità di alcune decisioni come per Eddie e
tutto quello che può generare una menzogna per proteggere una falsa
idea di sè.
L'analisi di Finkiel entra nel tessuto
personale e sociale del protagonista muovendosi come un radar intento
a captare tutto ciò che proviene dall'esterno (la società) e il
vissuto interno dovendo fare i conti con un nucleo familiare dove
diventa insopportabile il senso di colpa.
Il film di Finkle si stacca subito da
una certa benevolenza di soluzioni quanto invece mostra una realtà
dura e schietta che senza mezze misure si divincola presto da facili
retoriche per arrivare al cuore del problema e portare ad alcune
riflessioni drammatiche quanto inquietanti e reali su dove l'essere
umano possa spingersi e di dove la norma di molti e non quella di uno
solo rischia di danneggiare in modo irreparabile alcuni drammi.
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