Titolo: Pieles
Regia: Eduardo Casanova
Anno: 2017
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5
Il nostro corpo determina le nostre
relazioni sociali, che lo si voglia o meno. Il film racconta la
storia di persone deformi costrette a nascondersi, ma sempre connesse
tra di loro. Samantha, che ha il sistema digestivo retroverso, Laura
è invece una ragazza nata senza occhi, e Ana, una donna che ha il
volto sfigurato. Personaggi solitari che stanno lottando per trovare
il proprio posto in una società che accetta solo corpi perfetti,
sempre volta ad emarginare il diverso.
Pieles è uno dei film più strani del 2017. Forse assieme a Greasy Strangler se la gioca di sana pianta se non fosse che il lavoro di Casanova và ben oltre la commedia hipster di Hosking. Infatti il giovanissimo autore scoperto e portato alla luce grazie a Alex De la Iglesia, uno dei registi spagnoli contemporanei più importanti della sua generazione, crea in apparenza un film patinatissimo dove predomina una fotografia sul rosa e una dominanza di spazi asettici.
Pieles è un film che parla del corpo,
di come percepiamo i nostri corpi e di come gli altri percepiscono e
vedono il nostro corpo.
In apparenza potrebbe sembrare una
galleria grottesca di fenomeni da baraccone ma se così fosse o
meglio se qualcuno dovesse sminuirlo a tal punto farebbe un grosso
errore.
Freaks, personaggi strambi e menomati e
brutalmente sfigurati dalla nascita nonchè persone "normali"
che fanno paura per la loro totale assenza di scrupoli, la debolezza,
il disprezzo totale per chi non è come loro e che vuole soltanto
sfruttarli sono coloro che Casanova ci vuole far conoscere entrando
di fatto nelle loro vite e soprattutto nella loro intimità. Se da un
lato si potrebbe aprire a tutta una serie di considerazioni e una
certa e indubbia semplicità nel capire come andranno le cose, a
livello di sceneggiatura in ottanta minuti si è cercato di fare un
ottimo lavoro soprattutto contando le varie storie riescono a trovare
un incastro soddisfacente nel climax finale.
Solitudine, marginalizzazione e
diversità. Questo è il triangolo che attraversano tutti i
personaggi nei loro calvari personali e nelle storie che di fatto
spesso li relegano a rifiuti della società.
I personaggi di Casanova si comportano
esattamente come tutti gli altri esseri umani pur rimanendo rilegati
ai margini, nascosti nelle loro case e sommersi dalle loro
insicurezze e paure, sopravvivendo e vivendo di stenti nei modi più
strani e curiosi possibili.
Amano e litigano, si arrabbiano e non
accettano di portare maschere per nascondere la loro vera natura. La
loro imperfezione riesce poi a creare ancora più suggestività nelle
minimali inquadrature dove il colore e la prospettiva sono frutto di
una ricerca maniacale. Un film tanto bello quanto potente e
sicuramente non adatto ai deboli di stomaco ma che regala uno
scenario pieno di colori e vita e alcuni momenti di puro cinema che
lo spettatore non dimenticherà mai.
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