Titolo: Cueva aka In darkness we fall
Regia: Alfredo Montero
Anno: 2014
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5
Tre ragazzi e due ragazze di città
vanno in vacanza su un'isola paradisiaca. Dopo aver affittato delle
motociclette, vanno in giro per i posti più belli e nascosti fino a
fermarsi tra i boschi nei pressi di una scogliera, dove si ubriacano
e fanno il bagno in mare. Il giorno dopo, però, entrano all'interno
di una profonda e labirintica grotta da cui non riescono più ad
uscire. Senza acqua e cibo, per sopravvivere soffriranno l'esperienza
più estrema e disumana che una persona possa mai affrontare.
La Cueva è un mockumentary ansiogeno
tutto giocato sull'atmosfera e la caratterizzazione degli attori. Un
film che parte in modo semplice e come tale rimane, giocando sul
senso di dispersione, l'ansia, la paura e i sentimenti umani senza
dover ricorrere ad elementi esterni quasi sempre surreali.
Una bravata come un'altra che nasce con
un intento nobile e comune, la curiosità e la sete di conoscenza, ma
anche tecnologicamente moderna come caricare tutto il materiale sul
proprio blog come fa uno dei protagonisti per finire nel più ovvio e
intricato labirinto.
A parte la certezza di sapere bene o
male quale piega prenderà il film e quale dei protagonisti riuscirà
a salvarsi, purtroppo la scelta almeno sul secondo fattore si palesa
dopo pochi minuti. Montero parte subito ingranando la marcia e dopo
nemmeno un terzo del film siamo all'interno delle grotte. Poche luci,
poca acqua, le difficoltà che aumentano e alcuni personaggi che
rispecchiano degli stereotipi soliti e niente affatto originali ma
abbastanza funzionali per la trama.
Un film girato con un budget
ridottissimo e una tecnica che negli ultimi vent'anni dopo BLAIR
WITCH PROJECT ha fatto scuola diventando commercialmente low budget e
funzionale per tanti sotto-generi dell'horror.
Un found footage che gioca con le poche
armi che fa e sceglie una narrazione adeguata alle circostanze
cercando di trovare quella forma commerciale che possa dare qualche
elemento originale come i titoli di testa e l'incidente scatenante e
un finale che almeno non mostra, come quasi tutti farebbero,
l'aspetto del revenge-movie e della carneficina fine a se stessa.
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