Titolo: Siren
Regia: Gregg Bishop
Anno: 2016
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Jonah sta per sposarsi ma il suo addio
al celibato si trasforma in un incubo quando libera una giovane
all'apparenza innocua rinchiusa in un sex club soprannaturale. Mentre
lo spietato gestore del locale non si fermerà di fronte a nulla pur
di riavere indietro la sua preda, Jonah scoprirà presto che chi deve
essere salvato dalle grinfie di una pericolosa e leggendaria
predatrice è lui stesso.
Siren nasce come corto o meglio come
Spin-off dell’episodio “Amateur Night” dell’antologico V/H/S
del 2012. Siren è un horror strambo, con un'idea poco sfruttata e
una messa in scena per alcuni aspetti quasi amatoriale. Si è scelto
il lungo per approfondire e sondare la psiche del personaggio di Lily
ed esaminare come questa creatura possa cercare di diventare a tratti
umana. Figura mitologica inserita prendendo spunto da vari testi e
opere (basti pensare che sa pure volare), la sirena ha il pregio di
non essere ancora stata sfruttata eccessivamente nella settima arte
forse per il semplice motivo che quasi tutti come per Babbo Natale
pensano che sia un personaggio buono che faccia del bene e non il
contrario come il folklore e la tradizione locale insegnano.
Molto suggestiva la tecnica del canto
come strumento per accalappiare le vittime e il finale poi strizza
l'occhio al filone monster-movie anni'80. Un film che non sempre
riesce a trovare un equilibrio così come le performance attoriali
(che a parte la protagonista perfettamente in parte sono abbastanza
comiche e improvvisate) cercando di prendere a piene mani dallo
splatter e dalla magia nera mettendo però in scena le parti, ahimè,
più ridicole in cui vediamo teste di capre sanguinanti e gente
incappucciata di nero che pregano, anche qui non è chiaro, per fare
in modo che la sirena rimanga intrappolata o che il loro messia li
salvi (sembrerebbe più la prima visto che quando Lily viene liberata
massacra tutti, stregoni, guardie del corpo e chiunque la allontani
dal suo amore).
Tra le tante citazioni di cui il film è
pienissimo non può mancare la più diretta ovvero per quanto
riguarda il locale dove il gruppo finisce e la conseguente
carneficina. Rodriguez rules.
Il twist finale di Lily rivela tante
piacevoli sorprese, la mattanza non è poi così scontata, alcuni
elementi potevano essere sfruttati meglio e nel finale và detto che
il ritrovamento della ragazza e alcuni squarci di dialogo su chi sia
e quali siano i pericoli restano le parti migliori anche se purtroppo
sfruttate solo per renderle funzionali come materiale action e non
invece, come mi sarei aspettato, per dare più consistenza e forma
alle origini e al folklore che si narra attorno a questa leggenda.
La scena dell'amplesso dove Lily infila
la sua delicatissima coda a punta nell'ano del futuro sposo è
semplicemente fantastica. Così come anche quando Jonah si sveglia
trovando Lily trasformata in sirena (mostro) e scappa velocemente
come a ribadire che da ubriaco o in stato confusionale rischi di
portarti a casa anche i mostri se non fai attenzione.
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