Titolo: A Blast
Regia: Syllas Tzoumerkas
Anno: 2014
Paese: Grecia
Giudizio: 3/5
Maria è madre di tre bambini, avuti da
un marinaio di cui è sinceramente innamorata, sorella di una donna
con problemi mentali sposata ad un simpatizzante dell'estrema destra,
figlia di un'anziana paraplegica e di un padre con poco polso. I
problemi finanziari della famiglia, proprietaria di un'attività
commerciale e di pochi immobili, vanno di pari passo con il suo
crollo psicologico. Ancora meglio, potrebbero esserne la causa.
Dalla crisi greca in avanti il cinema
non ha potuto per fortuna non esprimersi su un tumore così grande e
diffuso che si è espanso per tutto il paese legato alla crisi prima
morale poi europea.
I registi e il cinema (neo)realista
greco hanno prodotto svariati film tutti in un qualche modo
riconducibili con lo scopo di registrare la temperatura del paese,
chi a 360°, chi invece concentrandosi su un nucleo familiare.
Tzoumerkas si cimenta anche lui
portando un ritratto di una famiglia medio borghese ormai caduta in
disgrazia. Il dramma è ovviamente quello della recessione, dello
strozzamento fiscale, della peste nera economica che ha mietuto
vittime di ogni genere e che andrà ad intaccare l’impresa di
famiglia. Dunque puntando il dito verso i mali del paese il film si
concentra su Maria spostando su di lei e mettendole sulle spalle una
croce enorme, una metafora della "questione" greca,
raccontando la storia attraverso lei di una crisi familiare in cui
pubblico e privato si confondono in un malessere esistenziale che
diventa tragedia e in cui per la protagonista la fame di sesso, che è
quasi ribellione e voglia di sentirsi viva, diventa uno degli unici
elementi in cui rifugiarsi nel privato come nel pubblico come la
scena nell'internet caffè, in cui Maria guarda video porno
circondata dallo sguardo esterafatto della congrega maschile.
Significativa di un individualismo
sfrenato, che alla luce di quanto sembra dirci il regista, rimane
l'unica forma di difesa nei confronti dell'orrore del tempo presente.
A livello tecnico il film è molto
interessante, la struttura narrativa procede in maniera sincopata, e
con inversioni temporali tra passato e presente che destabilizzano il
pubblico.
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