Titolo: Nightmare(2015)
Regia: Rodney Ascher
Anno: 2015
Paese: Usa
Festival: TFF 31°
Festival: TFF 31°
Giudizio: 2/5
Il film comincia con lo studio
dell'etimologia della parola "Nightmare" ( Incubo) e da qui
si parla di un disturbo molto presente nella popolazione e ampiamente
sottostimato: la cosiddetta " paralisi nel sonno" (
paralisi ipnagogica) una condizione patologica in cui si è
perfettamente lucidi e consapevoli dei fenomeni che accadono intorno
ma si è completamente impossibilitati a qualsiasi tipo di movimento.
La paralisi nel sonno, detta anche
paralisi ipnagogica, è un disturbo del sonno in cui, nel momento
prima di addormentarsi o, più spesso, al risveglio, ci si trova
impossibilitati a muoversi.
Questo disturbo dura molto poco, al
massimo due minuti dal risveglio o pochi secondi prima di
addormentarsi, talvolta di più, ma mai per un tempo oggettivamente
lungo.
Sicuramente gli intenti alla base, sono
forse l'elemento più interessante su questa analisi dei disturbi del
sonno e delle paure inconsce che si tramutano in allucinazioni e
quella che viene definita la paralisi da sonno.
Detta così può non sembrare così
terribile, ma dalle testimonianze dei suoi otto protagonisti, il
risultato è alquanto spiazzante quanto a volte inconsapevolmente
banale e ironico.
The Nightmare è uno di quei rari casi
di documentario horror, genere alquanto bizzarro per certi aspetti,
ma che in questa occasione trova uno spunto valido per fare luce su
alcuni viaggi della coscienza inquietanti quanto tenuti nascosti dai
suoi stessi protagonisti, forse per paura di non saper dare realmente
un nome al sintomo o all'incubo, ma invece pensando più a un
ipocondria diffusa.
Rimangono molti dubbi, alcuni incubi e
le loro realizzazioni sono in una pessima c.g e il ritmo come la
narrazione in più di un'occasione sono macchinose e non così
interessanti, con cali di ritmo e di atmosfera davvero evitabili.
In più alcuni di loro sembrano ormai
averci fatto l'abitudine, come la convivenza con un malessere che non
può essere debellato, nemmeno con la medicina o con i farmaci,
vissuto quasi uno stress quotidiano.
Tutto il film scorre su racconti solo a
tratti interessanti. Alcuni volti così pallidi e trovati dio solo sa
dove, fanno venire il dubbio in particolare sulla scelta dei
candidati e sulla veridicità di quello che narrano.
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