Titolo: Yakuza Apocalypse
Regia: Takashi Miike
Anno: 2015
Paese: Giappone
Giudizio: 4/5
Kamiura è un leggendario leader della
yakuza. Leggenda vuole che sia immortale, e in effetti è un vampiro,
un capo-yakuza-vampiro! Kageyama è il più fedele membro del suo
clan, ma gli altri yakuza si prendono gioco di lui, che ha la pelle
troppo sensibile per potersi fare i tatuaggi di rito.
Un giorno degli uomini arrivano
dall’estero e presentano un’ultimatum a Kamiura: o rientra a far
parte del sindacato internazionale del crimine che ha abbandonato
oppure verrà ucciso. Kamiura rifiuta, e il suo corpo viene smembrato
al termine di un feroce combattimento. Prima di morire, Kamiura morde
Kageyama, trasmettendogli i propri poteri. Al suo risveglio Kageyama
decide di servirsi di tali poteri per vendicare la morte del suo capo
e combattere il sindacato internazionale del crimine.
Se c'è un regista con una capacità,
una fantasia e un talento visionario straordinario senza limiti e che
non ha bisogno di commenti è Miike Takashi.
Ovunque lo metti, qualsiasi cosa gli
dai in mano, trasformerà sempre la merda in oro.
Con una filmografia senza paragoni
(toccherebbe scrivere due righe sulle produzioni giapponesi) insieme
al numero due Sion Sono, è tra gli outsider nippo di cui il mondo
dei cinefili aveva un disperato bisogno e che non ha potuto non
visionare ogni sua opera, smanettando come un nerd sul web nel
disperato tentativo di visionare ogni sua creazione dal momento che
non è così facile reperire alcuni suoi film.
Yakuza Apocalypse ritrova il canovaccio
e la semplice essenza dell'esagerazione portata agli eccessi,
metafora di un disagio e di un male sociale e tramutata in una
parabola che spero possa avere un seguito. Senza una vera e propria
storia, il film smonta la struttura lineare abitudinaria, diventando
senza mezzi termini un divertimento continuo, una serie di gag che
giocano su un'ironia, quella giapponese, difficile a volte da
comprendere nella sua forza dissacrante ma che se esteticamente
portata al massimo può soffocare nel senso buono lasciandoti come
una tela bianca da sporcare a proprio piacimento.
Un fumetto spettacolare, colorato,
scoppiettante e con alcune trovate, seppur minori ad alcuni suoi
precedenti capolavori, in grado di dare forma e fare diventare cool
anche una semplice "rana" con un virtuosismo, quello di
Miike anarchico e difficile da trovare in giro.
Sicuramente uno dei film cretini più
belli che abbia mai visto.
Nessun commento:
Posta un commento