Titolo: A Christmas Horror Story
Regia: AA,VV
Anno: 2015
Paese: Canada
Giudizio: 2/5
Bailey Downs, piccola cittadina
canadese, la vigilia di Natale è tutt'altro che allegra.
L'adolescente Molly porta due amici nelle viscere di un ex convento,
dove un anno prima è avvenuto un orribile omicidio e dove le forze
del male dimorano ancora. Caprice, amica di Molly, è in gita con la
famiglia, quando si imbatte nel Krampus, l'anti-Babbo Natale. Scott,
il poliziotto che indaga sul delitto del convento, con la moglie e il
figlio va a recuperare un albero di Natale, finendo con il portare
qualcosa di terribile nella loro abitazione. Nel frattempo, Santa
Claus si impegna con tutte le proprie forze in una campale battaglia.
Santa Claus che si picchia di santa ragione con il Krampus è sicuramente un'immagine degna d'effetto e che richiama un certo interesse, se vogliamo "una lotta tra titani natalizia".
Purtroppo l'occasione di un film a
episodi con una sceneggiatura che mischia cinque storie di cui tre
principali, e purtroppo nessuna così esaltante, è il principale
ostacolo che porta a mettere sotto un albero di Natale di sparuto e
illuminato secondo la consueta tradizione, l'ultimo film del trio di
registi che nella loro filmografia non hanno nulla che valga la pensa
menzionare.
I Krampus potevano e dovevano essere
raccontati un po di più, dal momento che erano l'unico elemento di
rilievo del film, contando che anche il make up ha fatto il suo
egregio lavoro e poteva essere sfruttato con scelte un po più ad
effetto.
Diventa un film dove ogni tanto anche
la regia sbanda, uno stile per certi versi televisivo al massimo e i
climax abbastanza scontati a parte quello finale che secondo me cerca
di prendersi una rivincita su quanto non ha saputo fare prima.
Ed è davvero un peccato perchè i film
con tema natalizio non sono così tanti nell'horror, alcuni sfruttano
degli elementi affascinanti scavando nell'entroterra culturale del
proprio paese, vedi TRASPORTO ECCEZIONALE o più di genere come BLACK
CHRISTMAS del '74.
Questo film di Natale proprio nel
bisogno di inserire i più disparati elementi, cosa buona e giusta,
si lascia dietro tutto il tono della narrazione, per cui vedere anche
il Babbo che scassa di botte i compari folletti, perde di fascino
rendendo una cornice che non riesce a stare in sintonia con la
parete. Il bambino scambiato e i giovani nella casa che si perdono
dietro i fantasmi sono forse gli episodi più brutti su cui potevano
puntare.
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