Titolo: What we do in the shadows
Regia: Taika Waititi
Anno: 2014
Paese: Nuova Zelanda
Festival: TFF
Festival: TFF
Giudizio: 4/5
Un gruppo di vampiri con sede in Nuova
Zelanda lotta per capire la moderna società e per adattarsi al
mutevole mondo che li circonda.
Negli ultimi anni sui vampiri si è
mosso davvero poco di originale.
Possiamo annoverare STAKE LAND, WE ARE
THE NIGHT e questa godibilissima, fresca, originale commedia e
insieme mockumentary sui vampiri made in Nuova Zelanda.
Una maniera piuttosto ironica che
riesce per quasi tutta la durata, tolta una mezz'ora un pò leziosa
nella parte centrale, a uscirsene de-strutturando e facendo una sorta
di parodia dei luoghi comuni dei vampiri.
Dai ghoul, alle banshee, ai lupi
mannari, alla bestia, alla convivenza, tutto sembra possedere le
carte per riuscire a trovare un buon intrattenimento low-budget.
Complice lo script, le interpretazioni
intense, il film è stato diretto a quattro mani da Taika Waititi,
qui alla sua opera terza, e Jemaine Clement, alla sua opera prima,
anche protagonisti della pellicola.
Senza inventare nulla, ma lavorando
sull'immagine del vampiro, i due autori prendendo spunti vari e
citazioni a bizzeffe, sfruttano le difficoltà nell'era dei media,
Skype e YouTube, sconsacrando con l'ennesimo giro di vite il terreno
più sconsacrato di tutti, ma anche il più duro a morire e allo
stesso tempo prendendo un ventaglio di situazioni su cui incentrare
l'impianto ironico come l'omoerotismo, il non potersi specchiare, la
maledizione di vivere in eterno e restare sempre della stessa età.
What we do in the shadows tenta di
“dare risposte a quelle domande che nessuno ha il coraggio di
porre” a volte in modo singolare, alle volte intrappolato in
piccoli pantani da cui difficilmente riesce ad uscirne, sempre
bilanciato, ma alla fine arrivando ad un traguardo, unendo due
elementi molto abusati e confermando che le idee sono alla base di un
buon risultato.
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