Titolo: Girlfriend Experience
Regia: Steven Soderbergh
Anno: 2009
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Uno sguardo rivelatore sul mondo della
prostituzione, indagato dal punto di vista di una squillo di lusso.
Cinque giorni nella vita di una prostituta d'alto bordo di Manhattan,
che pensa di avere il pieno controllo della sua vita. Il suo futuro è
roseo: gestisce il suo business in proprio e a modo suo, guadagna
2000 dollari l'ora, e ha un fidanzato devoto che ha accettato il suo
stile di vita. Ma quando il tuo lavoro ti porta a conoscere sempre
nuova gente, non puoi mai sapere chi stai per incontrare…
Raffinato ed elegante, sobrio e solo a
tratti didascalico. Il vero problema di questo insolito lavoro
dell'instancabile Soderbergh, è quello di non trovare un ritmo
funzionale diventando a tratti davvero noioso e senza una struttura
portante che ne sancisca una buona forma.
Un merito del film sta nella scelta
della protagonista: Sasha Grey, scoperta da Rocco Siffredi e
diventata una star del porno prima di arrivare a collaborare anche
nel cinema.
L'idea poi di sfruttare una voce
narrante risulta particolarmente fastidiosa e danneggia ancora di più
il ritmo del film quasi completamente assente per l'intera durata.
Da salvare la cupa fotografia e la
particolarissima colonna sonora nonchè forse l'unica critica osata
dal regista, quella di fare una panoramica sullo spaesamento
metropolitano (il vuoto di sicurezze che induce a una regressione
infantile).
I clienti di Chelsea sono uomini
d'affari americani di oggi ossessionati dalla crisi economica: tutti
le parlano di crolli di azioni, mercati internazionali, stimulation
package (che forse nasconde qualche doppio senso), eccetera. E questi
businessmen moderni si pongono anche loro come il ritratto
dell'America contemporanea
Soderbergh pur rimanendo uno dei
registi più controversi del panorama cinematografico americano
moderno, deraglia purtroppo finendo per documentare senza farci mai
entrare in empatia con la protagonista.
Completamente inserito nel meccanismo
hollywoodiano con film blockbuster, in grado di muoversi tra diversi
generi, dallo storico alla fantascienza, dal film biografico alla
commedia, dal dramma alla sperimentazione, e capace di tornare alle
origini di filmaker indipendente e sul tema del sesso come in questo
caso.
Ma qui il risultato non sembra dei
migliori, e l'impressione è che il regista americano si sia preso
una vacanza tra un progetto e un altro.
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