Titolo: Parte degli angeli
Regia: Ken Loach
Anno: 2012
Paese: Gran Bretagna/Francia/Belgio/Italia
Giudizio: 4/5
Robbie, Rhino, Albert e Mo sono tre ragazzi e una ragazza delle periferia misera di Glasgow, segnati dal un passato di violenza e di piccola criminalità, che passano dalla prigione a una condanna ai lavori sociali. Quando Robbie, diventato padre e deciso a cambiare vita, scopre di avere un talento naturale per la degustazione del whisky, i quattro sfruttano la passione dei ricchi collezionisti disposti a pagare qualunque cifra per comprare una bottiglia della marca più rara e concludono un colpo allegramente ai limiti della legalità.
La parte degli angeli è ancora una volta la conferma di una freschezza e di una genuinità che accompagna il cinema sociale e d’impegno del noto regista inglese. Quasi mai, eccetto rari casi, le sue pellicole hanno preso un’altra strada senza riuscire a regalare gli stessi brividi legati alle tragedie o i riscatti di gente comune. Questo film può essere diviso in due atti in cui nel primo prevale il dramma ed è in assoluto il migliore delineando in particolare la storia di Robbie e lo fa con una realisticità disarmante.
Poi sempre nel primo atto sembra di vedere il dramma sviluppato bene di MISFTITS in cui un gruppo di ragazzi devono svolgere dei lavori per i servizi sociali e la macchina degli eventi ancora una volta regala stupefacenti emozioni.
Poi nel secondo atto Loach snellisce un po’ il dramma cercando una risposta che faccia sorridere lo spettatore ma senza dimenticare la drammaticità che porta il gruppo di ragazzi a compiere il loro efferato piano. Sembra un paradosso il fatto che il film parlando di precari investa le vicissitudini legate anche al fatto che Loach abbia declinato l’invito al TFF. Ovviamente non si è perso niente visto l’alto tasso di autoreferenze legate al festival della nostra città che rispetto agli anni passati non ha saputo adeguarsi agli schemi e ai bisogni del pubblico.
Ma il cinema di Loach insegna anche un’altra cosa principale ovvero che se la vita ci offre un’occasione allora forse sono proprio i più sfortunati a cercare di riscattarsi lottando per arrivare al traguardo.
Un film che riesce a scaldare il cuore e l’anima proprio come quella parte di whisky che durante la lavorazione evapora verso il cielo e verso gli angeli.
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