martedì 19 aprile 2011

Requiem

Titolo: Requiem
Regia: Hans-Christian Schmid
Anno: 2006
Paese: Germania
Giudizio: 3/5

Germania meridionale, anni Settanta. Michaela, 21 anni, lascia il paese per andare a studiare all'Università a Tubinga. La madre è contraria perché la ragazza soffre di epilessia ma il padre la agevola. La famiglia e` molto religiosa e Michaela comincia a soffrire di visioni di esseri che vogliono impedirle di accostarsi ai simboli della fede e alla preghiera. La sua patologia diventa sempre più preoccupante. La soluzione che la famiglia trova è di affidarla a un esorcista nonostante il parere contrario dell'anziano parroco che la vorrebbe invece far visitare da uno psichiatra. La ragazza morirà per consunzione dopo numerose sedute di esorcismo.

Hans-Christian Schmid è un regista interessante.
Al suo attivo ha tre film di cui l'ultimo per ragioni a noi sconosciute(difficoltà nella distribuzione?) non è arrivato da noi, strano uno pensa, il film si chiama STORM e parla del processo a
un ex-comandante dell'Esercito Nazionale yugoslavo, accusato di aver deportato e poi ucciso la popolazione civile di Kasmaj, un piccolo villaggio di bosniaci musulmani.
Il suo cinema ha dal canto suo una vena politica interessante e analizzata con attenzione senza cadere in patetiche didascalie.
Requiem è l'eccezione riguardo i film che trattano i disturbi psichici.
Tratto da una storia vera e interpretato con straordinaria enfasi da Sandra Huller, ha prima di tutto il merito di riportare gli eventi alla classica maniera europea senza esagerazioni inutili o interpretazioni spettacolari e suggestive contaminate da assurdi quanto esagerati effetti speciali.
La carica del film rimane proprio nella sottile analisi della giovane, nella'mbiente che la circonda, nei suoi deliri e nella paura di non sentirsi come le altre.
Ci sono alcune scene che meglio descrivono e sondano la sua preoccupazione come il rapporto con il ragazzo e la scena della discoteca, così come gli scontri con una famiglia che tenta in tutti i modi di starle vicino anche se alle volte in maniera eccessiva (la contrapposizione della caratterizzazione tra madre e padre e meravigliosa) ma alla fine la giovane cadrà nelle sedute del giovane prete che vede in lei quella stranezza che si confà invece nella medicina con una patologia epilettica e con alcune derive schizzofreniche.
Il mondo che le sta attorno cerca in tutti i modi adottando strategie diverse di fare scudo e di proteggerla, ma alla fine la scelta per forza di cose sarà proprio di Michaela che scoraggiata sceglierà la strada dell'esorcismo affidandosi a padre Jens Harzer .
Davvero ottimo il risultato del giovane regista non c'è che dire, almeno per cercare di costruire e analizzare in modo diverso da quanto finora è stato trasportato in pellicole dai registi che si sono accaniti sul tema cercando spesso e volentieri di attaccare la chiesa o dare prova dell'esistenza del demonio.
Per fortuna la scienza occidentale moderna ha superato queste "superstizioni".

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