Titolo: Battle Royale 2
Regia: Kinji Fukasaku
Anno: 2003
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
Dopo il successo ottenuto dal primo film tratto dal manga di Koushun Takami e Masayuki Taguchi, Fukasaku ripropone il tema del primo film con qualche sostanziale modifica.
Una classe di 42 studenti viene scelta per il programma chiamato battle royale. Il piano è studiato dagli adulti e dal governo e prevede che i ragazzi entrino in un’isola popolata da altrettanti ragazzi “ribelli”, i quali condannano l’ipocrisia degli adulti e scelgono di vivere isolati dal resto della comunità. Tra questi emerge la figura del leader Nanahara Shuya, il quale assieme a Noriko, aveva vinto la gara di sopravvivenza del passato battle royale. Questi ragazzi per rispondere alla violenza degli adulti, compiono attentati terroristici devastanti nel cuore della città di Tokio. Passando quindi come terroristi, vivono emarginati lanciando messaggi al mondo degli adulti, società in cui la famiglia non esiste più.
Gli studenti, come nel primo film, hanno tutti delle armi, ogni coppia deve fare in modo che l’altro non muoia poiché se così fosse, il collare al collo del compagno esploderebbe causando la morte di entrambi. Il loro compito, pena la morte, è quello di distruggere il leader terrorista Nanahara.
Il film è molto lungo, più di due ore in cui il regista si perde cercando di fare un genere Action/war.
L’inizio è classico come il primo film. Il professore che spiega agli alunni spaesati le regole del “gioco”. Non c’è più Kitano che compare solo come comparsa, al suo posto c’e’ uno straordinario Riuchy Takaguchi(attore usato moltissimo da Takashi e dotato di una mimica facciale spassosissima).La paura del terrorismo spinge il governo a mandare contro di questi una classe di ragazzi che non hanno mai preso in mano un’arma. Il risultato è una carneficina. I “terroristi”accampati alla peggio nell’isola, all’inizio non sanno che l’attacco proviene da ragazzi usati dal governo. Durante un ennesimo attacco dei ragazzi, Noriko riconosce in alcuni di loro i collari del programma survivor, così vengono fatti prigionieri e alla fine passeranno dalla loro parte.
Alla fine i ragazzi più i loro coetanei terroristi combatteranno insieme il governo con il risultato di comprendere fino a dove possa arrivare il sadismo degli adulti che non considerano i giovani, buttandoli in mezzo ad una guerra.
Anche qui citazioni a valanga da THE ROCK a SALVATE IL SOLDATO RYAN per dirla in breve e mostrando alcuni limiti parossistici del film.
A livello di storia poi compaiono troppi errori sia nella messa in scena che nella stessa struttura narrativa, scritta dal figlio di Kinji morto purtroppo durante le riprese e proprio qui arriva la svolta dolorosa del film che viene finito dal figlio al suo esordio cinematografico. Il fatto poi che il gruppo “terrorista” dei ragazzi nell’isola lanci messaggi con un manifesto dietro per nascondere il luogo dove sono, modi Bin Laden, è particolarmente ridicolo e poco pertinente con il resto della storia. Soprattutto perché gli adulti sanno che sono in quell’isola, quindi il motivo di nascondere il luogo dove si trovano è inutile.
E’ tutto purtroppo molto scontato in questo film, in cui si è speso forse troppo, è in cui l’obbiettivo del regista e sicuramente un messaggio pacifico travestito da molte altre cose e facendole indossare dai fantasmi dei giovani d’oggi.
Tuttavia le sparatorie sono fatte male e molti attori/ragazzi non sono assolutamente credibili.
L’unico in grado di dare un punto forte al film è naturalmente Riuchy, il professore, che da prova di essere un bravissimo attore oltre che abile caratterista.
L’idea di base poteva essere convincente se fosse stata sfruttata meglio. Il risultato è molto sangue, molte morti(quasi tutte durante lo sbarco e l’attacco all’isola)è dialoghi da scuola media. Troppi errori ed elementi inverosimili ingiustificati.
Un peccato quindi per un film riuscito solo in parte che aveva la fortuna di essere diretto almeno in parte dal grande maestro Kinji Fukasaku.
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