Titolo: Devil's Reject
Regia: Rob Zombie
Anno: 2005
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Assediati dai poliziotti nella loro
fattoria, i Firefly accettano lo scontro a fuoco. La madre viene
arrestata, mentre Otis e Baby riescono a scappare. I due, raggiunti
da Captain Spaulding, cercano di fuggire dalla morsa dello sceriffo
Wydell, che, nel frattempo, ha ingaggiato anche due brutali
tagliagole.
A dimostrazione che Zombie è uno dei
registi horror più interessanti e prolifici, capace di destreggiarsi
abilmente tra i generi, come la pellicola in questione, una delle sue
perle, sequel di un filmetto che si presta ad essere soltanto
citazionista.
Devil's Reject è un western che parla
di bifolchi, potere, corruzione e violenza.
Figlio di quella contaminazione
estetica e musicale che riesce ad aggirare lo spettro della copiatura
o del già visto per tessere ragnatele che portano il suo stile ormai
pienamente riconoscibile.
L'America di Zombie è il male
assoluto, costellato di personaggi di cui è difficile empatizzare
non essendoci spaccature tra buoni e cattivi, mettendo sullo stesso
piano e come nel caso dei protagonisti creando alleanze tra figlie e
padri, rifiutando la morale dell'autorità, qui sotto il cappello di
uno sceriffo spietato impossibile da dimenticare, forse uno dei
villain più interessanti del cinema horror.
Con una colonna sonora in grado di
creare l'effetto lacrimuccia (a questo giro si supera per immensità
dei brani scelti) ci troviamo di fronte ad un film che andrebbe visto
e rivisto più volte per quanto indaghi appieno l'animo umano in
tutta la sua ferocia e bisogno di vendetta.
Il secondo film del regista è uno
degli horror più disturbanti, esagerato in senso ampio del termine,
funzionale a far salire quel senso di rabbia e stupore per come
prenderanno vita gli eventi, di cui nessuno può portare a niente di
buono. Nel cinema di Zombie sono sempre tutti condannati, non
essendoci quasi mai, e in questo caso ancora di più, buoni e cattivi
assoluti.