Titolo: Demon city Shinjuku
Regia: Yoshiaki Kawajiri
Anno: 1993
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
Tokyo, un futuro molto prossimo.
Shinjuku, un tempo uno dei quartieri più vitali, è diventato una
landa oscura e abbandonata, preda di creature demoniache scese sulla
Terrra attraverso un varco aperto dieci anni prima ad opera di un
folle sanguinario. Lo stesso che oggi ha rapito un illuminato
presidente, e intende precipitare il mondo intero nelle tenebre con
un nuovo rituale. Dieci anni fa, il padre di Kyoya aveva tentato di
fermarlo. Ora tocca a Kyoya scoprire i suoi poteri latenti e
terminare la battaglia iniziata da suo padre, prima che l'umanità
venga distrutta per sempre.
Il sequel non proprio accreditato di Città delle bestie incantatrici, continua la lezione
del maestro nipponico disegnando mondi ormai saturi di violenza e
ambiguità, dove i soprusi e gli omicidi sono all'ordine del giorno e
i demoni come i mostri convivono con la nostra specie senza dover per
forza essere più crudeli.
L'incipit della storia è l'aggancio a
farci capire quali saranno gli intenti e gli obbiettivi del
protagonista.
Avendo ormai visionato e recensito
quasi tutti i film di Kawajiri devo ammettere che ci troviamo di
fronte ad un maestro straordinario che ha saputo dare enfasi ed
essere un piccolo precursore di alcune derive dell'horror ma
soprattutto della sci-fi. Se è vero che i capolavori del maestro
rimangono altri, il film come per il predecessore, ha il medesimo
stile di disegno, le atmosfere macabre e cupe, le scene d'azione
girate molto bene e il continuo scontro del protagonista con tutta la
galleria di demoni che lo porteranno al boss finale.
Anche se la trama è fin troppo lineare
e scontata ciò che conta spesso in film come questo è
l'aspetto molto dark, cupo, da vero e
proprio film horror, che lo mette su un piano diverso e più maturo
rispetto alle pellicole d'animazione di quel periodo, prendendosi
rischi enormi ma allo stesso tempo dimostrando un enorme coraggio.
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