Regia: Pedro Almodovar
Anno: 2019
Paese: Spagna
Giudizio: 4/5
Il regista Salvador Mallo si trova in una crisi sia fisica che creativa. Tornano quindi nella sua memoria i giorni dell'infanzia povera in un paesino nella zona di Valencia, un film da cui aveva finito per dissociarsi una volta terminato e tanti altri momenti fondamentali della sua vita.
L'ultima opera del maestro spagnolo è un film fortemente autobiografico.
Una galleria di passaggi personali, nostalgici, un film sul ricordo e sull'importanza della memoria. Un puzzle molto ben bilanciato di situazioni vissute ai limiti, dall'esperienza acquisita nel bene e nel male da tante situazioni e nel dare forma ad un identità precisa che il peso degli anni e degli eccessi finiscono per attecchire.
La bellezza del film e la forma con cui Almodovar descrive e narra le situazioni vanno verso una direzione precisa, riuscendo ad essere poetiche e romantiche come un saggio sulla bellezza. Si unisce a questo straordinario scenario ottimamente fotografato, un manipolo di attori che entrano con sostanza dentro i personaggi riuscendo a fargli loro e mettendo un pathos e una voglia di vivere che riesce a dare quella carica maggiore e quell'elemento in più ad un film che non ha bisogno di molte descrizioni. E' un'esperienza come tutto il cinema dell'autore e in quanto esperienza và vissuta fino in fondo nel bene e nel male.
Per Pedro come per altri registi che decidono di concedersi alla settima arte, la stessa vita è stata il cinema, un'esperienza cinematografica vissuta sui set e a dar vita ai racconti e lavorare con gli attori.
L'autore passa dall'altra parte come se la sua esperienza, dopo una carriera tra le più coinvolgenti del cinema spagnolo, abbia deciso di concedersi esplicitando una sua complessa forma di tormento.
Diari, madri, geografia, malattia, tempo perduto, il suo stesso cinema del passato che era migliore del presente, auto citazionismo, auto manierismo. La simbologia e l'eterna mutazione di Sabor si collega e ricollega con tutti i tasselli del cinema unito alle esperienze di vita del regista. Il risultato è unico.
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