Titolo: Zombie self defence force
Regia: Naoyuki Tomomatsu
Anno: 2006
Paese: Giappone
Giudizio: 3/5
L'onda di radiazioni irradiata da un
UFO schiantatosi ai piedi del Monte Fuji resuscita i morti in tutta
la regione trasformandoli in famelici zombies. Un gangster eliminato
da uno yakuza, un suicida ed una donna incinta uccisa accidentalmente
dal suo amante durante un alterco violento sono i primi morti viventi
che diffondono il contagio azzannando chiunque attraversi il loro
cammino. Un gruppo di soldati presente nella zona per una
esercitazione impugna le armi contro le mostruose creature per
proteggere una scolaresca in gita, salvare la propria pelle e
l'intero paese. Gli zombies cadono sotto i colpi delle armi da fuoco
o sono smembrati e decapitati da lame affilate, ma i nemici più
insidiosi sono il feto della donna incinta che si è tramutato in un
ferocissimo mostriciattolo sgattaiolante ed il mummificato eroe della
seconda guerra mondiale venerato dagli abitanti come una divinità
nazionale. Tra i militari, c'è anche un cyborg costruito in via
sperimentale da una equipe di folli scienziati che sogna di creare un
esercito di soldati imbattibili per vendicare in futuro la sconfitta
subita per mano degli americani. Al termine della lunga battaglia, i
dischi volanti tornano a volteggiare nel cielo profilando un nuovo
pericolo...
Come per il j-horror e il sotto genere
Dnotomista parliamo del "Nihozombie" in cui gli ingredienti
sembrano unire elementi del cinema low budget a sotto generi con
precise connotazioni cinematografiche dal trash, weird, erotico,
commedia, ironico, zombie, invasioni aliene, splatter, gore, arti
marziali etc. Tutto questo mischiato assieme in un gruppo di film che
negli anni da parte di un certo pubblico hanno saputo diventare dei
piccoli cult.
Parlo ovviamente di HIGH SCHOOL GIRL
RIKA:ZOMBIE HUNTER, GIRLS REBEL FORCE OF COMPETITIVE SWIMMERS e
JUNK.
La lista è ancora più fitta ma
diciamo che questi sono i pezzi forti, quelli che con diverse
difficoltà hanno oltrepassato il confine per giungere fino a noi
sottotitolati.
Tomomatsu purtroppo ha diretto solo tre
pellicole con cui l'ultimo più famoso facente parte del sotto genere
Dnotomista conferma la sua passione per gli eccessi.
Infatti come per gli altri suoi film
eccetto il primo, si riconferma una vena spiccata per lo splatter
gore dove seppur il budget è limitato, i nipponici confermano di non
fermarsi di fronte a nulla anche a ridosso di problematiche difficili
da dimenticare (un set imbarazzante e alcune scenografie da
capogiro). Il regista dimentica quella pacatezza che avvolgeva
l'atmosfera del suo esordio per buttarsi su una galleria di scene
gratuite e per certi versi tragi comiche dove purtroppo l'esito è
l'assenza di violenza (non accenna mai a prendersi sul serio) e un
cast composto da un gruppo di persone che fallisce miseramente il
compito di portare un minimo di tono all'intera vicenda.
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