Titolo: Essi vivono
Regia: John Carpenter
Anno: 1988
Paese: Usa
Giudizio: 5/5
John Nada giovane disoccupato e
vagabondo arriva a Los Angeles dove trova lavoro all’interno di un
cantiere edile. Qui conosce Frank un altro operaio che lo fa
alloggiare a Justiceville una baraccopoli situata ai margini della
città. In seguito Nada, dopo che la polizia avrà sgomberato la
bidonville, troverà in una scatola di cartone un paio di occhiali da
sole in grado di fargli vedere il mondo in una luce completamente
diversa.
Super cult o meglio capolavoro
intramontabile che ancora oggi, o forse soprattutto oggi, non perde
nulla del suo fascino, del suo carattere distopico e complottista
smascherando con un metaforone geniale, i mali della nostra società.
Come fare per vedere il consumismo che
avanza in una società inghiottita dalle pubblicità? Carpenter, uno
dei più grandi registi al mondo, segna un punto importantissimo
della sua già memorabile carriera e lo fa con un film che pur
sembrando un giocattolone è di una cattiveria impressionante senza
lesinare su stragi e omicidi.
I cari giustizieri reazionari yankees
qui vengono ridicolizzati da un senza tetto che non avendo niente da
perdere diventa il simbolo della ribellione contro il consumismo
imperante, la corruzione, le multinazionali e tanto altro ancora.
Una metafora sulla condizione che in
quegli anni si stava andando a conformare a danno di una popolazione
ormai resa patologicamente dipendente da ciò che lei stessa ha
contribuito a creare e veder nascere.
Essi Vivono è uno dei film manifesto
della fine degli anni '80. Uno dei film di fantascienza più
importanti e rivoluzionari della storia del cinema che abbracciando
un formato da giocattolone diventa davvero brutale nel cercare di
convertire l'umanità al dio denaro.
Straordinario e inarrivabile. Un film
che a distanza di anni non perde un colpo anzi ne aggiunge diventando
quasi una profezia per chi riesce a indossare gli occhiali senza
sparare un colpo.
Il filosofo e psicanalista sloveno
Slavoj Zizek ha definito il film un «capolavoro dimenticato della
sinistra hollywoodiana». Secondo Zizek infatti «gli occhiali da
sole fungono da critica dell’ideologia. Essi ti permettono di
vedere al di la di tutta la propaganda, lo sfarzo, i poster e così
via. Quando indossi gli occhiali da sole vedi la dittatura nella
democrazia, l’ordine invisibile che si sorregge su una libertà
apparente».
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