Titolo: Brutti e cattivi
Regia: Cosimo Gomez
Anno: 2017
Paese: Italia
Giudizio: 2/5
Periferia di Roma. Un mendicante
paraplegico soprannominato il Papero, con la complicità di sua
moglie, una bellissima donna senza braccia detta la Ballerina, del
suo accompagnatore, un tossico rastaman detto il Merda e di un nano
rapper il cui nome d'arte è Plissé, mette a segno una rapina nella
banca dove il boss di un potente clan mafioso cinese nasconde i
proventi delle sue attività illecite. Dopo il colpo però le cose si
complicano.
Brutti e cattivi voleva fare il verso a
Scola e a tanti generi purtroppo non riuscendoci del tutto.
Mi ha fatto venire anche tanto in mente
quel film malatissimo sempre del 2017 spagnolo Pieles
forse perchè anche quel film parla di
freaks e di come sbarcare il lunario.
I quattro protagonisti sono tagliati
con l'accetta, esauriscono presto un potenziale che c'era senza
essere sfruttato fino in fondo e regalando alla fine un paio di
slapstick simpatiche e qualche risata contando che il film anche se
in pochissimi momenti diventa pure violento.
Il tradimento è il sentimento alla
base del film aggiungendo anche la diffidenza che soprattutto in
alcuni contesti può sfociare in vera paranoia.
Quando si parla di rinascita del cinema
italiano (parolone che ormai infesta critica,blog e qualunquisti
qualsiasi) spero non si faccia menzione di questo film nonostante sia
stato presentato a Venezia. Il perchè è semplice, l'esordio di
Gomez è un esperimento stucchevole e pretenzioso che attraverso
tanto colore e tantissimo "fumo" spegne lentamente i
neuroni dello spettatore facendolo diventare "Il Merda" a
tutti gli effetti.
E poi la rapina si era già vista in
Smetto
quando voglio- Ad Honorem.
Il cast cerca di mettercela tutta ma attori come Marco D'amore
(appunto "Il Merda") sono assolutamente fuori parte.
Il film vuole insegnare riuscendo
almeno a vincere due sfide a non mettere in campo il politically
correct (i disabili sanno essere anche stronzi, punto) oppure il
rendere tutti i personaggi cinici e negativi senza la redenzione, ma
comunque strizzando l'occhio a un happy ending che stona di brutto
con quanto messo insieme prima.
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