giovedì 4 gennaio 2018

Brawl in Cell Block 99

Titolo: Brawl in Cell Block 99
Regia: S. Craig Zahler
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 4/5

Bradley, un ex pugile, perde il lavoro come meccanico di auto, e anche il suo tormentato matrimonio è in pericolo. In questo momento difficile, non vede davanti a sé altre scelte se non quella di lavorare come corriere per un trafficante, sua vecchia conoscenza. La situazione migliora fino al giorno tremendo in cui si trova coinvolto in una sparatoria tra un gruppo di poliziotti e i suoi spietati alleati. Bradley è gravemente ferito e finisce in prigione, dove i suoi nemici lo costringono ad atti di violenza che trasformeranno quel posto in un brutale campo di battaglia.

Zahler lo aspettavo al varco sperando che dopo l'ottimo Bone Tomahawk, uno dei western più cattivi in assoluto della passata stagione assieme a Outlaw and angels, riuscisse a regalarci un'altra perla.
Un vero viaggio negli inferi. E'davvero spiazzante e sbalorditiva la quantità di sofferenza e rabbia presente in questo film, senza contare ovviamente la violenza.
Bradleyè una macchina che non accetta compromessi e che arriva dritto al punto a suon di combinazioni di boxe e altre tecniche decisamente astute di chi conosce il mestiere.
Pur avendo visto innumerevoli prison-movie, non mi sono mai trovato di fronte a qualcosa che riuscisse a farmi star male. Un male positivo che nonostante la lunghissima serie di elementi non-sense presenti nel film e una sceneggiatura che se ne frega della realisticità dei fatti (quasi tutti sopra le righe ed esagerati) il film sembra essere interessato solo a riprendere questa carneficina che non risparmia nessuno dalle guardie ai detenuti e a chiunque ostacoli la "redenzione" del protagonista.
Un film che spesso e volentieri proprio nelle scene di violenza, per quanto girate in maniera impressionante e in alcuni casi decisamente realistiche, deraglia più volte sullo splatter (crani spappolati, arti spezzati come fossero grissini) come a voler sottolineare la poetica di inabissamento verso la morte (attraverso l’ultra violenza), percorso necessario, inevitabile, per riscattare esistenze in bilico.




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