Titolo: Where the dead go to die
Regia: Jimmy ScreamerClauz
Anno: 2012
Paese: Usa
Giudizio: 4/5
Un gruppo di bambini disturbati che
vivono nello stesso quartiere sono perseguitati da un cane parlante
di nome Labby che li porta in diverse dimensioni e gli fa compiere
atti orribili.
Se per un attimo mettiamo da parte i
reparti più malati del cinema tedesco e austriaco verso il gore più
totale o la bizzarra guinea pig nipponica o l'indie americano più
estremo fino ad arrivare ai fake di snuff e tanta altra roba ancora.
Se devo pensare a qualcosa di perverso e malato oltre ogni
immaginazione e umana comprensione, beh, il film allucinato ed
esoterico di "ScreamerClauz" è un esempio che non capita
di vedere spesso.
Al di là del bene o del male, di cosa
possa piacere o no, di chi non ama l'animazione davvero grezza fatta
con pochi e semplici strumenti (sembra di vedere i videogiochi della
prima playstation) ma che invece punta tutto sulla cattiveria dei
temi presenti portati tutti agli estremi esagerandoli.
Partiamo col dire che lo stesso
regista, Jimmy ScremaerClauz, ha ammesso di aver assunto sostanze
durante la realizzazione del film (e a giudicare dal prodotto finale,
penso che di sostanze ne abbia assunte anche troppe).
Questo è davvero cinema estremo dotato
di senso. Sicuramente molti lo riterranno spazzatura o meglio
qualcosa di così iper-violento da punire e censurare, ma ai giorni
nostri il pubblico se lo ritiene necessario può e deve avere la
libertà di poter scegliere anche a costo di stare male o prendersi
dei pacchi assurdi.
Considero il film un'esperienza
agghiacciante, da provare in totale stato di astinenza per entrare
ancor di più nell'orrore che queste tre malatissime storie sembrano
e vogliono comunicarci.
Un trip infernale dove l'indole
sfrenata del regista lo porta a infrangere svariati tabù relativi a
ciò che è normalmente considerato lecito mostrare su schermo con
una naturalezza disarmante.
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