Titolo: Autopsy of Jane Doe
Regia: Andre Ovredal
Anno: 2016
Paese: Gran Bretagna
Giudizio: 3/5
La storia si svolge in una piccola
città, in un mortuario a conduzione familiare, dove un padre e il
figlio ricevono la misteriosa vittima di un omicidio - una bella e
giovane di nome Jane Doe. Nel tentativo di capire come è morta e chi
è, scoprono indizi sempre più bizzarri, che detengono la chiave di
terrificanti segreti.
Cosa può succedere quando metti
assieme un interessante regista norvegese (Troll
Hunter non ha bisogno di
presentazioni), alle prese con il suo primo film britannico e con un
attore scozzese e uno americano. Il risultato è un horror classico,
un film di genere con così tante contaminazioni da renderlo un
gioiellino da gustare nelle tenebre e nel silenzio più assoluto.
Un'opera che grazie ad una sceneggiatura che ingrana marce minuto per
minuto, porta l'atmosfera e la suspance a livelli molti alti dove
l'unica pecca è l'esagerazione di fondo che chiama in causa troppi
elementi esoterici alla rinfusa.
Tutto il film è concentrato su due
attori e il corpo di questa misteriosa Jane in un'unica location,
l'obitorio (sfida che il regista vince con una semplicità
impressionante).
Ovredal ha voluto omaggiare i classici
e il film a parte riuscirci fino alla fine, trova solo nel climax
finale alcuni colpi di scena che seppur debolucci risulteranno gli
unici possibili.
L'ennesima conferma e riprova di come
negli ultimi anni gli horror low-budget stanno avendo un enorme
successo e questo, come spiega il regista, spesso e volentieri è
dovuto alle pressioni che avresti con le major, quindi seppur con più
difficoltà e allungando molto le tempistiche i risultati arrivano e
tu non devi rendere conto a nessuno.
Il secondo film di Ovredal parte
dall'autopsia, dalla ricerca di chi è Jane e cosa le è stato fatto,
andando avanti e scoprendo con un angoscia incredibile il corpo
consumato e violato.
L'interno del corpo poi si presta a
diverse chiavi di lettura e rivela una mappa della cattiveria umana e
infine l'aspetto magico che cambia completamente il registro del
film, come quando la scienza incontra l'esoterismo, è sì funzionale
ma poteva essere centellinato in modo meno plateale.
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