Titolo: 13 Tzameti(2011)
Regia: Gela Babluani
Anno: 2011
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Vince prende
l'identità di un uomo morto. Potrebbe essere l'affare che lo sistema a vita, ma
si ritrova immischiato in un giro clandestino da incubo in cui gli uomini
scommettono sulla vita di altri uomini. Una folle roulette in cui in gioco non
ci sono i soldi, ma la vita stessa! Solo il caso può decidere chi deve morire e
chi deve vivere. Non si può tornare indietro. Bisogna caricare, mirare e
sparare. Bisogna sopravvivere.
Il caso di 13 Tzameti è molto simile al caso di FUNNY
GAMES di Haneke.
Entrambi sono diventati dei piccoli cult ed entrambi non
erano produzioni americane. Se anche il film dell’austriaco è decisamente
superiore alla pellicola francese, il risultato per certi versi è stato lo
stesso.
Sostanzialmente le produzioni hanno chiamato gli stessi
registi del film originale perché girassero la versione americana.
Il risultato? Naturalmente vincono le versioni europee se
non altro per l’autorialità del lavoro e per l’originalità del soggetto
trattato.
Babluani si trova come nel caso di Haneke, con un cast di
prim’ordine tra cui svettano Winsdome, Rourke, Shannon e Gazzara e molto ma
molto più in basso Statham e 50 cent alias Curtis Jackson.
La struttura è leggermente diversa anche se gli intenti e
il punto di partenza del soggetto ricalcano per esteso l’originale.
Il risultato sa di pacchiano perché non è altro che una
parata di nomi famosi utili a stuzzicare il palato dei fan che sicuramente si
aspetteranno qualcosa di diverso dalla log-line.
Poi dal momento che uno ha già visto l’originale tutto
fin dall’inizio sa già di risaputo.
Si poteva fare di meglio, “scommettere di più” e di certo,
cosa davvero stramba negli intenti dell’autore/produzione, si potevano un
minimo caratterizzare di più i personaggi.
Se ci mettiamo in più che lo stesso protagonista, che non
è un nome famoso, si vede quasi quanto gli altri, allora la frittata è fatta.
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