Titolo: Timber Falls
Regia: Tony Giglio
Anno: 2007
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Un weekend escursionistico in tenda sulle montagne
diventa un viaggio all'inferno per una giovane coppia (Josh Randall e Brianna
Brown) che resta invischiata nel piano grottesco elaborato dalle menti perverse
di una famiglia abitante all’interno di un parco in West Virginia: i due sono
stati scelti per generare il loro primogenito.
Uno dei passaggi più strani del film è quando la comunità
di pseudo-fedeli-fanatici obbliga la coppia a fare sesso per concepire il
bambino che non si capisce cosa cazzo dovrà fare. I due si rifiutano.
Quindi come comportarsi? Probabilmente vista la
difficoltà degli sceneggiatori di slegarsi di un nodo creato da loro stessi, ci
si mette un po’ a capire la logica criminale e il modus operandi.
Al di là di questo, Timber Falls non aggiunge molto
all’horror mistico in cui sono proprio le religioni o i culti pagani a farla da
padrona.
L’evolversi della storia poi è abbastanza classico anche
se in alcuni passaggi si assiste a degli assurdi che entrano un po’ in
contrasto con la credibilità delle azioni dei protagonisti.
Se ci mettiamo poi le citazioni a iosa (il più abusato è
UN TRANQUILLO WEEK-END DI PAURA con i soliti bifolchi del luogo che fanno
comunque meno paura dei membri della setta) fino a innumerevoli pellicole che
deviano a metà del film sulle torture, allora potrebbe sembrare uno dei molti
film horror leggermente indipendenti americani sulla falsa riga di tanti film
più sorprendenti.
L’unica variante nel film di Giglio che si discosta un
attimo dai soliti meccanismi, ma che non basta, e il senso di colpa provato dai
carnefici quando cominciano a interrogarsi sulle dure regole cui gli mette di
fronte la religione e alcuni dati di fatto che neanche Dio può cambiare.
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