Titolo: Veronica
Regia: Paco Plaza
Anno: 2017
Paese: Spagna
Giudizio: 3/5
Madrid, 1991. Una ragazza adolescente
si ritrova assediata da una forza soprannaturale malvagia dopo aver
giocato a Ouija con due compagni di classe.
Ormai il sotto filone dell'horror sulle
possessioni ha raggiunto una filmografia sconfinata soprattutto se si
pensa ai prodotti americani spesso abbastanza simili, quasi tutti
ridicoli e con pochi spunti originali alla base.
Paco Plaza per chi non lo conoscesse è
uno dei nomi più interessanti del panorama spagnolo spesso in coppia
con Jaume Balaguero.
Questo suo sconfinamento sulla
possessione peraltro legata ad un gioco che tiene intrappolate altre
citazioni e similitudini riesce nonostante tutto a sganciarsi in
maniera abbastanza astuta da altri prodotti commerciali per una messa
in scena e una psicologia dei personaggi attenta e funzionale.
Certo non gridiamo al capolavoro ma non
doveva e non voleva esserlo. Si apre in medias res mostrandoci di
fatto il finale e narrando poi tutta la vicenda che gioca bene le sue
carte partendo anche dalle location su cui si concentra (casa,
scuola, bar) in uno scenario urbano che ormai grazie al cinema
spagnolo conosciamo piuttosto bene.
Veronica è una storia di formazione in
un ambiente e una vicenda che riesce ad essere molto realistica
soprattutto nella parte in cui proprio la protagonista deve prendersi
cura dei fratelli senza però di fatto sostituirsi alla madre. Con
una bella scena in cui ci viene mostrata l'eclissi lunare che
converge dal punto di vista filologico sulla narrazione fanno
capolino in questa tragedia che consumiamo lentamente pur sapendo
come andrà a finire, una suora che pur esagerata nella
caratterizzazione (suor "morte"non vedente, che fuma e
sente le presenze) riesce ad ampliare quella sorta di atmosfera da
brivido che tocca i punti più alti con la comparsa del padre defunto
della ragazza.
Una messa in scena forte per uno stile
libero e selvaggio con un ritmo ben bilanciato, attrici in parte
(ottimo il lavoro con l'adolescente e i bambini) e alcuni twist
soprattutto finali decisamente efficaci per una vicenda che parte da
alcuni casi veri e risolti dalla polizia verificatisi nei quartieri
operai della capitale spagnola negli anni '90
Plaza conferma il suo talento e la
capacità di muoversi nel sotto genere senza difficoltà, certo non
raggiungendo i fasti del capolavoro di REC ma rimanendo una promessa
e uno dei registi indiscussi del new horror europeo soprattutto
spagnolo in questo caso regalandoci un'altra riflessione e metafora
di come in fondo l'idea che tutti i demoni e le creature temibili
nascano prima di tutto nel cervello umano.
Nessun commento:
Posta un commento