Titolo: Mistero di Sleepy Hollow
Regia: Tim Burton
Anno: 1999
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
New York 1799. Ichabod Crane è un
poliziotto bizzarro che ha un modo molto personale di risolvere i
casi. Ha l’occasione di dimostrare la “scientificità” dei suoi
mezzi, nel momento in cui i suoi superiori lo spediscono nel
villaggio di Sleepy Hollow dove si sono verificati misteriosi
delitti. Le vittime, tutte decapitate, sarebbero state uccise da un
misterioso Cavaliere senza testa, terrore di tutti gli abitanti della
cittadina. Crane che si rifiuta di credere a quella che giudica una
sciocca leggenda popolare, inizia ad indagare sugli omicidi
ritrovandosi ben presto catapultato in una specie di incubo che i
suoi metodi “illuministi” non basteranno a spiegare. Aiutato da
la bella e inquietante Katrina Van Tassel, il poliziotto, porterà
alla luce misteri e segreti di un mondo incantato.
Burton non è il primo a rivisitare o
riadattare il classico di Washington Irving (1819), portato sullo
schermo dalla Disney nel 1949 e in altre tre occasioni nel
1912,1922,1980.
Un'altra fiaba con tutti gli
ingredienti dell'autore in una prospettiva che ha il sapore del
fantasy come in altri suoi film ma virato in chiave fantasy e horror.
Un confronto tra scienza illuministica
e superstizione irrazionale, dove l'incanto e la magia fanno la loro
importante parte, dove il talento visivo e l'abilità nel maneggiare
la cinepresa non si discutono di certo, ma si evince e si appura una
difficoltà nel saper gestire il comparto legato alla scrittura con
alcune apatie narrative che influiscono soprattutto nel terzo atto in
maniera negativa sull'opera senza darle quell'enfasi in più che
serviva a farlo diventare uno dei suoi film più importanti.
Il fiabesco ottocentesco ha una
visionarietà che non si discute, attori tutti in parte con una
menzione speciale a Walken che riesce ad essere spaventoso pur con i
suoi aspetti fragili e il suo passato tormentato, un cattivo
indefinito per una storia misteriosa che se scritta meglio con meno
sub-plot sentimentali, avrebbe avuto ancora più atmosfera e ritmo.
Invece così a lungo andare e nei compromessi finali del climax, si
rimane leggermente amareggiati nonostante comunque questo suo ottavo
film dimostri ancora una volta, coraggio e amore e arte nel saper
trattare quelle vicende che sembrano unire storia e leggenda.
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