Titolo: Don't grow up
Regia: Thierry Poiraud
Anno: 2014
Paese: Francia
Giudizio: 3/5
Su un'isola sperduta, un gruppo di
adolescenti delinquenti vive in un centro giovanile. Pian piano i
ragazzi scoprono che nessuno vigila veramente su di loro e così
iniziano a prendersi un po' della libertà che è stata loro
sottratta. All'improvviso però il loro supervisore appare dal nulla,
in stato di febbrile agitazione, e li attacca con violenza. Per
difendersi, i ragazzi finiscono con l'ucciderlo e si allontanano.
Realizzeranno presto che l'isola è stata quasi del tutto abbandonata
e capiranno di essere rimasti in compagnia solo di un manipolo di
adulti affetti da una misteriosa epidemia che li rende violenti e
pericolosi. Poiché bambini e adolescenti sembrano immuni dal male,
capiranno anche che per sopravvivere dovranno rispettare una sola
regola: non crescere. Ma il tempo non è dalla loro parte.
Poiraud è bravo e in tanti anni
purtroppo ha potuto girare pochi film.
Ultimamente dopo GOAL OF THE DEAD
sembra volersi occupare del filone zombie.
Don't grow up è una piccola sorpresa
passata purtroppo inosservata con anni di ritardo.
Un peccato perchè l'ultimo film di
Poiraud è un indie che parte subito in quinta catapultandoci in
quest'isola quasi disabitata e per un certo tempo complici i dialoghi
taglienti con un ottimo ritmo, rimaniamo intrappolati a scoprire i
nostri sei protagonisti, quattro ragazzi e due ragazze, che davanti a
una videocamera sciorinano le loro aspettative di vita, sogni e
illusioni per quel futuro da maggiorenni che li attende dietro
l’angolo .
La tematica dell'uccisione degli adulti
era già stata trattata in passato con il cult spagnolo da cui però
il film francese prende le distanze. Tutti questi protagonisti
giovani e con diversi problemi sociali, i dialoghi, una certa ironia
sembra rimandare alla serie MISFITS fino alla mattanza finale.
Anche se può sembrare l’ennesimo
film di zombie, questa coproduzione franco-spagnola si distacca dalla
moda del momento per il suo legame sottile con il film spagnolo anche
se non arriva al suo magistrale e audace livello di brivido.
Peccato che verso il finale il film
sembra correre troppo alla svelta saltando alcuni pezzi di storia e
regalando il solito sacrificio finale abbastanza scontato
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