Titolo: Disaster Artist
Regia: James Franco
Anno: 2017
Paese: Usa
Giudizio: 3/5
Greg è un aspirante attore, ancora
incapace di lasciarsi andare, che rimane affascinato, durante una
lezione, dalla libertà d'espressione e dalla carica emotiva di uno
strano tizio di nome Johnny Wiseau. Greg diventa così il primo amico
che Tommy abbia mai avuto e i due partono per cercare fortuna verso
Los Angeles. Ma la fortuna è merce rara, e il sogno di fare cinema
brucia dentro di loro, al punto che i due partoriscono l'idea folle
di The Room: un film scritto diretto interpretato e prodotto da
Tommy, passato alla cronaca come il film più brutto della storia del
cinema.
Ancora adesso per me il miglior film di
James Franco resta As
I Lay Dying, ma questa
piccola perla della comicità poco ci manca segnando sicuramente un
capitolo nuovo nell'insolito curriculum del perfomer americano.
Disaster Artist nasce dal bisogno di
misurarsi con un "cult" che ad esempio non conoscevo.
Un film strano e allo stesso tempo
affascinante THE ROOM (passato alla storia come il film più brutto
della storia) un film del 2003 di tal Tommy Wiseau, un pazzo
diventato famoso per il suo approccio cinematografico discutibile e
il totale non-sense sul set.
Da qui l'idea di omaggiarlo facendo un
film che raccontasse la lavorazione del film.
A differenza però dei romanzi di
Faulkner etc (di Franco regista sono riuscito a vedere tutto) qui
l'ironia, la performance azzeccata dell'artista e in minor misura del
fratello (Dave Franco con tutta la pazienza che riesco ad avere lo
trovo insopportabile) riescono a trovare un equilibrio di parte forse
perchè non aspira a toccare temi e romanzi storici con messaggi e
tematiche complesse.
Qui tutto è slegato, l'improvvisazione
regna, le gag funzionano (qualcuno ha accostato Wiseau a Wood) e la
scena madre sul set effettivamente fa ridere.
L'elemento squisito che Franco fa
emergere bene nel film è questa sorta di amicizia quasi "omoerotica"
dove un uomo adulto accoglie in casa un ragazzo e rivela la sua
gelosia quando gli presenta la sua fidanzata.
Wiseau non ha la più pallida idea
di come si giri un lungometraggio e alterna ambizioni dittatoriali e
crisi di autostima, finendo per apparire effettivamente il padrone di
un pianeta (come afferma di essere) di cui è l'unico abitante ed
esemplare: un personaggio incredibile nella vita e impensabile
arrivando a pagare i cinema per mantenerlo in programmazione almeno
due settimane (puntava agli Oscar).
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