Titolo: Demolition
Regia: Jean-Marc Vallèe
Anno: 2015
Paese: Usa
Giudizio: 2/5
Il giorno in cui la sua giovane moglie
muore tragicamente, mentre è ancora in ospedale, incapace di
comprendere a fondo la notizia appena ricevuta, Davis fa per
acquistare qualcosa da un distributore automatico di snack ma il
meccanismo s'inceppa. Nei giorni successivi, anche Davis s'inceppa,
non sa più dire se amava la sua donna, se era soddisfatto della sua
vita, non sa più nulla e si sfoga dentro lunghe lettere indirizzate
alla responsabile del servizio clienti della società di distributori
automatici. Quella persona si chiama Karen Moreno, ha un figlio
adolescente che non capisce più, e sembra incapace di porre fine
all'ascolto della vita e della crisi di Davis. Tra i due sconosciuti
si crea un legame e poi una frequentazione vera e propria, via via
più sincera.
Come demolire tutto ciò che c'è di
buono. Chiedetelo a Vallèe che dopo un paio di film davvero riusciti
e che facevano pensare ad una garanzia, sembra aver perso (speriamo
di no...) l'ispirazione, finendo per dirigere il classico film
americano che farà commuovere le platee ma che analizzandolo bene e
la summa dei luoghi comuni e della totale mancanza di originalità e
di gusto.
Il bambino che si sente diverso, la
giostra dei cavalli per riscattarsi e fare un'opera di bene per i
bambini disabili, smontare e distruggere per ripartire da zero...,
partire da alcuni legami e spezzarli durante la narrazione e passare
ad altro...per alcuni aspetti dovrebbe imparare per certi versi
qualcosa da Audiard, perchè i due si assomigliano per quanto creano
sempre film completamente diversi, sia nei temi che nelle tonalità
sul genere.
Se l'incidente scatenante ci immerge
subito in una dimensione di dramma e vuoto peraltro realistici (il
personaggio di Davis affidato al sempre malleabile Gyllenhall) e
alcuni buoni spunti, soprattutto iniziali, i presupposti c'erano per
poter canalizzare gli intenti verso qualcosa di interessante ma non
certo originale ma purtroppo il peso e il potenziale della storia
esaurisce dopo neanche un'ora.
Demoliton è un film stronzo perchè
esteticamente e nel complesso è girato molto bene e alcune scene
rimarranno impresse a lungo (Davis che indossa il giubbotto
antiproiettile per farsi sparare dal bambino) eppure sembra un
lamento di chi avrebbe potuto convogliare il materiale per creare un
vero dramma, non un film di lacrime e rimorsi che ha qualcosa di
estremamente modaiolo e quasi assurdo a partire dal meccanismo che
nasce e muore proprio con il pretesto delle lamentele al distributore
automatico ( e qui purtroppo paga cara una caratterizzazione che non
le fa onore la sempre brava Naomi Watts con un personaggio per certi
versi quasi ridicolo che non viene nemmeno chiuso a dovere).
E'uno di quei film di cui sono contento
di averlo visto per dire che non mi piace, e poterlo destrutturare
sperando che Hollywood non continui a cagare film plastici, retorici
e furbetti per incantare le masse.
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