Titolo: Banana
Regia: Andrea Jublin
Anno: 2015
Paese: Italia
Giudizio: 3/5
Banana è un ragazzino convinto che
nella vita si debba a tutti i costi cercare la felicità, almeno per
qualcosa, non per tutto. E' per questo che si impegna al massimo per
conquistare l'amore di una sua compagna di classe che vuole avere in
classe anche l'anno successivo. L'unico modo è aiutarla nell'ardua
impresa di salvarsi dalla bocciatura. Per realizzare i suoi desideri
sa che può contare solo su se stesso ed è disposto anche a fare
sacrifici, a lottare e soffrire, perché nulla nella vita è semplice
da ottenere. D'altronde la regola del calcio brasiliano, di cui
Banana è grande appassionato, è che bisogna attaccare sì con
slancio, ma anche col cuore in mano.
Tante volte alcuni film vanno visti
nella loro semplicità e nel loro discreto modo di descrivere un
piccolo microcosmo.
La commedia in questione per certi
versi, a metà tra l'ironia e la difficoltà di affrontare
l'adolescenza con la giusta complessità, non è un compito semplice.
Jublin alla sua opera prima e reduce
dalla nomination agli Oscar per il suo corto IL SUPPLENTE anch'esso
ambientato nel mondo della scuola. In questo suo esordio al
lungometraggio confeziona un film discreto, con una sceneggiatura un
po macchinosa ma per diversi aspetti funzionale.
Cercando di evitare alcune trappole e
sentimentalismi insopportabili finisce con il sacrificare tutte le
storie secondarie anche se allo stesso tempo riesce a dipingere una
contemporaneità in cui gli uomini sono irriducibilmente romantici e
le donne involontariamente ciniche.
Un film dove la risata diventa amara
proprio perchè autentica e allo stesso tempo non sempre bilanciata
da alcune gag troppo forzate e meno naturali.
Un film comunque incoraggiante, non
stucchevole, seppur con troppa melassa soprattutto per quanto
concerne tutta la voce interiore di Banana quando crede di essere un
brasiliano.
Banana è allo stesso tempo specchio
dei tempi su un cinema indipendente, sempre più difficile da
sviluppare e da cercare di portare alla luce con l'aiuto delle
produzioni italiane. Rispetto a svariati altri film prodotti nel
nostro paese lascia ben sperare soprattutto per l'anarchia di fondo
che contraddistingue il regista e che speriamo riesca a crescere e
maturare.
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